SEGRETERIE REGIONALI SICILIA
DOCUMENTO REGIONALE SULL’AGRUMICOLTURA
L’attuale fase della filiera agrumicola è
caratterizzata da segnali contradditori che danno alla filiera un senso di
forte precarietà ma anche di chiara indicazione di prospettive.
La filiera:
1)
VIVAISMO,
vede una presenza dinamica, ma artigianale, e scarsamente collegata alla
ricerca scientifica e alla innovazione di prodotto; le province di Messina,
Catania e Trapani sono impegnate in questo segmento produttivo che ha visto
modificare il suo naturale sbocco di sola produzione di piantine per la
produzione anche in produzione di piantine ornamentali. Il settore ha tratto
notevole giovamento da questa diversificazione produttiva ed ha inoltre
allargato la gamma di prodotti da inserire nel mercato.
2)
PRODUZIONE A PIENO CAMPO,
qui si manifestano le maggiori contraddizioni sia di natura territoriale sia
di natura colturale e varietale. In particolare: LIMONI, scarsamente
apprezzati nella provincia di Palermo dove vengono prevalentemente
finalizzati alla trasformazione industriale a causa dei mancati investimenti
sulle varietà e sulla carenza di coltivazione. Nelle province di Siracusa,
Messina e Ragusa invece assistiamo alla presenza di cultivar apprezzati dai
mercati e a processi di coltivazione utili a produrre per lo stato fresco.Poco
sviluppata è la coltivazione biologica o con tecniche miste. Anche in altri
territori della regione sono coltivati senza però che essi incidano sul
contesto regionale; ARANCE, presenti prevalentemente nelle province
di Catania e Siracusa. Possiamo dire che ci sono le arance per i mercati e
quelli per l’ex AIMA, quelle per lo stato fresco e quelli per la
trasformazione industriale. La differenza viene determinata dalle fasi
colturali, dagli investimenti, dalla capacità imprenditoriale e dalla
capacità di innovazione di prodotto e di processo.Altri fatti stagionali
sono complementari a tutto ciò e solo con una sinergia tra il “prodotto
fresco e il prodotto trasformato” si può trovare il giusto equilibrio tra
due diverse pratiche gestionali e di mercato.Alle due province citate vanno
aggiunte la provincia di Agrigento e quella di Ragusa con caratteristiche
abbastanza simili. Novità importante è rappresentata dalla produzione
biologica e integrata, unico elemento di innovazione che trova abbondanti
apprezzamenti dal mercato. MANDERINI, presenti quasi eslusivamente
nella provincia di Palermo. Da qualche anno non soffre più di crisi si
mercato e anzi, grazie alle trasformazioni varietali e al positivo rapporto
con la trasformazione industriale, è sempre più un prodotto che riceve il
consenso del mercato.
3)
COMMERCIALIZZAZIONE,
siamo ancora in una fase di ristrutturazione del settore. Oggi si punta ad
avere strutture commerciali polivalenti, in grado di utilizzare pienamente
gli impianti e le professionalità integrando la commercializzazione
stagionale degli agrumi con altri prodotti ortofrutticoli. Catania e
Siracusa si confermano le province dove maggiore è la presenza di queste
aziende, seguite da Palermo, Ragusa e Messina, scarsa la presenza in altre
province.La forte competizione quantitativa e puramente economica,
l’anonimato del prodotto, l’assenza di certificazioni produttive, la poco
diffusa terziarizzazione, le scarse sinergie a monte e a valle determinano
uno stato di isolamento del segmento che incide fortemente sullo stato di
salute del settore. Malgrado gli ingenti incentivi pubblici la competitività
è molto scarsa e si continuano a perdere fette di mercato subito occupati da
altri imprenditori europei. In queste ultimo periodo assistiamo ad un
riemergere dell’impresa commerciale e registriamo la fase calante
dell’associazionismo. Per questi motivi riteniamo utile una migliore
definizione dello status delle aziende e una più marcata presenza delle loro
Associazioni di Categoria sia singole che associate.
4)
TRASFORMAZIONE
INDUSTRIALE, la novità è rappresentata dalla
presenza nella nostra regione della PARMALAT, che attraverso la EMMEGI di
Termini Imprese, valorizza con il consenso del mercato le arance rosse della
piana di Catania. In questo modo le arance escono dall’anonimato e
acquisiscono un notevole valore aggiunto che ha determinato, dopo anni di
contraddizioni, un netto intervento finanziario della Parmalat per
incrementare l’utilizzo degli impianti e per diversificare i prodotti. Altre
aziende presenti nel settore occupano altri segmenti di mercato, come le
spremute fresche, i derivati agrumicoli, le essenze.
Lo Stato Italiano, dopo un lunghissimo
iter, e con il consenso della Comunità Europea, nel 1999 vara il PIANO
AGRUMI individuando le direttive entro le quali intervenire per un deciso e
definitivo decollo della filiera. Vengono individuate le direttive e si
determinano le risorse. A distanza di tre anni non una linea viene spesa,
mentre le somme destinate agli interventi per calmierare i mercati (ritiri
di prodotto) continuano a trovare veloce realizzazione.
Le Segreterie Regionali di FAI-CISL,
FLAI-CGIL e UILA-UIL ritengono, pertanto, indispensabile insediare un
tavolo tripartito (Assessorato Agricoltura, Sindacati dei Lavoratori e dei
Datori di Lavoro) che abbia il compito di fare un monitoraggio attento e
puntuale dello stato di applicazione del PIANO e ne determini gli indirizzi
e gli atti indispensabili alla applicazione.
Inoltre, viste le particolari avversità
atmosferiche di quest’anno si ritiene utile utilizzare risorse non spese
giacenti nel bilancio dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura di dover
avviare una fase si potatura straordinaria in tutto il territorio regionale.
Questa fase di potatura straordinaria dovrebbe essere finanziata attraverso
il finanziamento dei lavori a quelle aziende che riassumono i lavoratori
occupati l’anno precedente nella stessa fase colturale o attraverso la
stipula di accordi sindacali applicativi del CCNL della L.N. 608\96.
Il collaudo dei lavori deve avvenire da parte degli Ispettorati Provinciali
per l’Agricoltura dove vanno depositati gli accordi sindacali di cui sopra,
e anche i documenti INPS rappresentano atto liberatorio per la erogazione
dei finanziamenti.
Palermo, 12-02-2002 |