SICILIA


 

SICILIA

  

ORDINE DEL GIORNO APPROVATO IL 23 FEBBRAIO 2007

NEL CORSO DELL'ATTIVO REGIONALE

DELLE STRUTTURE SINDACALI E DEI DELEGATI

DEL SETTORE AGRUMICOLO

 

L'attivo regionale delle strutture sindacali e dei delegati valuta con grande preoccupazione lo stato del settore che, malgrado le grandi potenzialità qualitative e quantitative, rimane ancorato a schemi economici desueti basati sulla NON valorizzazione del prodotto, sulla pratica del "mordi e fuggi" e sul rifiuto aprioristico di indispensabili sinergie produttive, commerciali e industriali.

 

Fai, Flai e Uila della Sicilia ritengono indispensabile che il PSR e l’OCM ortofrutticolo devono dare indicazioni e direttive precise al comparto e al settore, attraverso scelte tendenti ad affrontare questioni strutturali quali l'associazionismo e la cooperazione tra produttori e la fusione tra aziende e società sia nel settore primario, sia nella manipolazione e nella trasformazione. Inoltre le questioni dell'energia, delle infrastrutture materiali ed immateriali, della ricerca applicata sono elementi indispensabili per una credibile competitività del comparto Agro-Alimentare-Ambientale.

In questo ambito il settore agrumicolo possiede tutti i requisiti per poter essere un settore di punta dell'economia agro-alimentare siciliana e le attuali diversificate difficoltà commerciali che colpiscono prevalentemente i piccoli produttori e le figure miste si inseriscono in un contesto di trasformazione dei mercati, dei modelli di sviluppo e delle tendenze dei consumi e nel rifiuto di puntare alla “QUALITA’ CERTIFICATA” da parte di quei soggetti imprenditoriali che sono nelle condizioni di determinarne la presenza. Per questi motivi un maggiore interesse economico da parte delle imprese per il rilancio dei CONSORZI DI TUTELA rappresenta un tassello determinante per un inversione sostanziale ed immediata del rapporto produttori/consumatori e per la riconquista dei mercati ricchi dell’Europa.
 
In questo contesto rimane fortemente negativo il ruolo assistenzialistico che le Organizzazione dei Produttori hanno assunto in tutti questi anni e, malgrado rappresentino così come sono oggi una palla al piede, rimangono un punto determinante per l’indispensabile verticalizzazione che il comparto deve avere. Tra l’altro le OP sono l’unica vera alternativa alle intermediazione parassitarie che ancora attanaglia il settore e che determinavano un allontanamento degli interessi dei consumatori con gli interessi dei produttori, a partire dai piccoli e piccolissimi.

 

Per questi motivi Fai, Flai e Uila della Sicilia ritengono che le attuali difficoltà del settore agrumicolo, e anche di tutti gli altri settori del comparto, debbano essere affrontati costituendo, così come esiste in sede di Ministero alle Politiche Agricole, un tavolo AGRO-ALIMENTARE-AMBIENTALE presso l’Assessorato Agricoltura e Foreste dove i principali soggetti del settore (organizzazioni dei lavoratori dipendenti, delle imprese e dei consumatori) affrontano stabilmente le questioni “dello sviluppo” dell’intero comparto.

 

Fai, Flai e Uila della Sicilia in questo contesto e visti le drammatiche conseguenze occupazionali che il protrarsi da diversi mesi di uno stato di “calamità naturale” dovuto alla presenza di temperature non adeguate alla stagione invernale, che stanno determinando notevoli ritardi nella maturazione e un anticipato fioritura degli agrumi, ritengono di dover chiedere al Governo della Regione Sicilia la dichiarazione delle “stato di calamità”, ai sensi della legge nazionale n. 223, art. 21 comma 6 e successive modificazioni, in tutto il territorio regionale interessato al settore. Allo stesso modo si chiede anche il  riconoscimento dei danni derivanti dalla “cenere vulcanica” come evento di calamità naturale.

 

Tale straordinario provvedimento di emergenza, ovviamente, serve solamente a tutelare le posizioni previdenziali e assistenziali di almeno 100.000 lavoratrici e lavoratori occupati presso le aziende del settore in tutti i segmenti della filiera determinando, però, una rinnovata fiducia delle lavoratrici e dei lavoratori per un settore che è in grado di dare prospettive di vita e di lavoro concrete.

 

In questo contesto ci sembra particolarmente grave la situazione che si è venuta a creare nella stabilimento EMMEGI – PARMALAT di Termini Imerese. Infatti a fronte di una notevole presenza di materia prima e ad un mercato del trasformato apprezzato dai consumatori si sta lentamente consumando un delitto economico che crea serissimi problemi ai produttori, mancato conferimento di prodotto all’industria, ai lavoratori, con La perdita di circa 80 posti di lavoro a tempo indeterminato, e ai consumatori con la mancata fruizione di un prodotto proveniente da una zona IGP. Fai Flai e Uila considerano ancora non chiusa la vicenda e fanno un forte appello alle istituzione per la riapertura di un tavolo che rilanci lo stabilimento di Termini Imerese.

 

Per questi motivi chiediamo l’urgente istituzione di un tavolo sull’OCM ortofrutta e un altro sulla individuazione di ammortizzatori sociali straordinari, che veda la partecipazione anche dell’Assessore al Lavoro.

 

L’attivo regionale impegna tutte le strutture e i delegati di Fai, Flai e Uila della Sicilia a sostenere gli impegni definiti in questo O.d.G. attraverso una diffusa e capillare campagna di informazione delle lavoratrici e dei lavoratori e con forme di mobilitazioni a tutti i livelli. Alle segreterie regionali viene dato il mandato di realizzare tutte le decisioni e tutti i passi utili a far assumere le decisioni assunte oggi nelle sedi deputate a ciò.