Palermo 27 giugno 2003
Sala delle Capriate Palazzo Steri Piazza Marina n. 51
CONVEGNO REGIONALE VINO E LAVORO DI qualità per tante buone bottiglie - settore vitivinicolo - |
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I temi della contrattazione sindacale
aziendale sono strettamente correlati alla qualità della
produzione e del lavoro.
Il settore vitivinicolo siciliano ha alte
potenzialità di prodotto e di professionalità, ma è caratterizzato,
purtroppo, da un numero insufficiente di bottiglie di qualità e da una
diffusa illegalità del lavoro non solo bracciantile ma anche degli
impiegati e dei tecnici. A ciò si aggiunge la forte percentuale (più del
80%) del prodotto che si distilla o che si vende sfuso in Italia e in
Europa.
Ovviamente non si sottovalutano i progressi
e i sacrifici fatti dalla metà degli anni novanta ad oggi, e il settore
pur essendo in forte espansione ha molta strada ancora da percorrere per
raggiungere quei livelli ottimali di competitività produttiva ed
organizzativa. A tutt’oggi in sistema non è in grado di immettere sul
mercato vino DOCG, vino DOC, vino a produzione biologica.
La FLAI-CGIL Sicilia ritiene che il vero
salto di qualità del settore è quello di arrivare, entro il 2005, con un
obiettivo di almeno 350 milioni di bottiglie prodotte (attualmente sono
200 milioni) e con una qualità controllata e certificata pari almeno al
30% (circa 100 milioni) del prodotto imbottigliato.
La competitività sui mercati si fa con la
qualità certificata e con la certezza che dentro le bottiglie ci sia il
prodotto dichiarato nelle etichette.
Un’altra constatazione da fare e che sono,
purtroppo, tantissimi i punti di consumo in Sicilia che non offrono i
nostri prodotti vitivinicoli.
Girando l’Italia chiunque si accorge che
normalmente viene offerto e consumato il prodotto della provincia o
della regione dove ci si trova, in tal senso la forza di penetrazione
del prodotto siciliano è ancora troppo debole.
Tuttavia le potenzialità ci sono tutte, non
a caso si sta sviluppando un tessuto di imprenditori siciliani che si
misurano con il mercato e che importanti imprenditori nazionali
investono risorse, pari al fatturato di un anno del settore, per
impiantare le loro aziende in Sicilia.
Questa sana e positiva commistione è una
componente importante per recuperare il ritardo tutt’ora esistente nei
confronti del mercato nazionale e internazionale.
Con grande chiarezza occorre affermare che
la competitività si deve basare non su bassi salari, sul lavoro nero,
sugli orari selvaggi, sui ricatti per gli extra-comunitari, sullo
sfruttamento selvaggio delle intelligenze di giovani diplomati e
laureati, ma bensì sulla qualità del lavoro e in tal senso le condizioni
di lavoro contrattualmente definite sono prerogative indispensabili,
essenziali per legare i lavoratori alle aziende e per isolare quelle
aziende che dello sfruttamento e della illegalità fanno un modello
imprenditoriale.
Lo spartiacque ci sembra chiaro. Per otto
anni la Flai siciliana, assieme con le altre organizzazioni sindacali,
ha praticato una politica contrattuale improntata sulla moderazione
salariale – basti pensare ai circa 24.000 accordi di riallineamento
sottoscritti- e si è caricata il fardello di contribuire allo sviluppo
del settore.
Oggi lo scenario è mutato. Non è più
così già nelle aziende (circa un centinaio) dove, da anni, pratichiamo
la contrattazione sindacale aziendale e non sarà più così nelle
piattaforme di rinnovo dei Contratti Provinciali di Lavoro.
Non deve essere più così nella pratica delle
aziende che devono vedere le relazioni sindacali e la contrattazione
aziendale come risorsa e strumento per la qualità totale della fase
produttiva aziendale.
Un vino buono e genuino, un lavoro
professionalizzato e fidelizzato sono i presupposti per una bottiglia
in grado di competere nei mercati non solo per il prezzo ma per il
contenuto capace di garantire certezza, qualità, salubrità, controlli
del prodotto. Durante il Convegno vogliamo approfondire questi punti al fine di contribuire allo sviluppo di un settore che nei prossimi anni sia punto di riferimento degli imprenditori, dei braccianti, dei tecnici, degli impiegati, dei quadri della economia siciliana.
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