RELAZIONE DI
SALVATORE LO BALBO,
COORDINATORE REGIONALE DELLA FLAI-CGIL DELLA SICILIA,
ALL’ATTIVO REGIONALE UNITARIO
DEI LAVORATORI AGRICOLI E FORESTALI
PER DISCUTERE LE PIATTAFORME DI RINNOVO
DEI CCNL DEI SETTORI AGRICOLI, FORESTALI E DELLA COOPERAZIONE AGRICOLA,
PREDISPOSTE DALLE SEGRETERIE NAZIONALI
FAI, FLAI E UILA
CATANIA 9 SETTEMBRE 2005 – HOTEL NETTUNO
Cari amici e compagni,
la positiva partecipazione di lavoratori, lavoratrici e quadri sindacali all’attivo di oggi è una ulteriore conferma sulla attualità dei temi della contrattazione sindacale.
I lavoratori e le lavoratrici sono fortemente interessati alle loro condizioni di lavoro a partire da quelle che valorizzano le professionalità e ne remunerano le prestazioni.
Le piattaforme unitarie che valuteremo oggi riguardano il CCNL del settore agricolo, (solo per gli operai, sperando che la prossima volta sia congiunto con quello degli impiegati), del settore della forestazione (operai e impiegati), e di quello della cooperazione agricola (operai e impiegati).
E’ opportuno sottolineare le positive novità di carattere metodologico che ci sono state in questa fase di preparazione delle piattaforme, attraverso un dibattito vero e senza infingimenti tra le OO.SS., una consultazione democratica tra i lavoratori e le lavoratrici che, nell’attivo del 22 settembre a Roma, arriverà a sintesi formale e la costituzione delle delegazioni trattanti (composte da delegati e da dirigenti sindacali) che avranno il compito di condurre la trattativa.
In Sicilia si stanno svolgendo le assemblee aziendali e territoriali di consultazione con i lavoratori e le lavoratrici, ed esse dovranno continuare anche dopo il 22 settembre, dato che dobbiamo prepararci a una forte mobilitazione per raggiungere gli obiettivi che ci poniamo nella piattaforme. Rilevante sarà la tempestività che dovremo avere nell’informare i lavoratori e le lavoratrici sull’andamento delle trattative.
La Sicilia, per la qualità contrattuale che storicamente ha espresso, ha in questa fase un ruolo importante sia per il peso del nostro apparato produttivo, che ci vede in Italia tra i primi posti come PLV e come PIL, sia per il numero di lavoratori e lavoratrici presenti nella nostra regione, 170.000 lavoratori agricoli per un totale di 14.5000.000 giornate di lavoro di cui circa 3.000.000 nel settore forestale.
Siamo coscienti che questo ruolo comporta precise e non eludibili responsabilità politiche; però siamo forti di una tradizione, di una storia e di un presente che ha visto negli scioperi fatti nel mese di dicembre 2004 come i lavoratori e le lavoratici agricole siciliane sono capaci di mobilitarsi.
Anche tra le file delle controparti la Sicilia svolge un ruolo importante. Non è un caso che massimi dirigenti delle organizzazioni datoriali sono stati importanti imprenditori agrari.
In questo contesto va denunciato con forza lo stallo esistente per il rinnovo dei CPL di Palermo, Catania e Messina.
Ogni CPL ha la sua storia, ma non possiamo tollerare ulteriormente che il 55% dei lavoratori e delle lavoratrici siciliani non hanno avuto il rinnovo del contratto provinciale, con un ulteriore perdita del potere d’acquisto dei salari già fortemente falcidiati sia dalle politiche recessive governative sia dal forte incremento del costo della vita. La mancata firma del CPL, inoltre, è portatrice di un attacco ai diritti sindacali e civili dei lavoratori e delle lavoratrici e ne offende la dignità di soggetti primari dell’economia produttiva.
Le segreterie regionali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil invieranno, nei prossimi giorni, una lettera formale ai Presidenti Regionali di Confagricoltura, Coldiretti e Cia, per far si che a Palermo e Catania le trattative si chiudano rapidamente e che a Messina inizino e si concludano immediatamente le trattative, nella media dei CPL già sottoscritti. Se questo non si realizzerà la categoria sarà chiamata alla mobilitazione.
Per il settore forestale va detto che lavoro e contratto devono camminare assieme. Noi non siamo il sindacato che vuole un lavoro senza diritti contrattuali, e i diritti contrattuali esistono se esiste il lavoro.
Oggi non ci sembra che lavoro e contratto, in Sicilia, camminino assieme. Non camminano assieme nelle aziende private del settore forestale che utilizzino decine di milioni di euro di risorse pubbliche, non camminano nemmeno nelle aziende pubbliche regionali, provinciali e comunali, dove burocrazia ottusa e politici irresponsabili cavalcano la linea del lavoro senza contratto e senza diritti.
In entrambi i casi assistiamo ad una “diabolica alleanza” tra padronato pubblico e padronato privato. Entrambi vogliono affermare il principio selvaggio che i lavoratori non devono avere diritti contrattuali (gli esempi vanno dalla non applicazione dei salari del contratto forestale al lavoro-nero nelle campagne) e diritti civili (continuo disprezzo delle relazioni sindacali e della dignità delle persone).
Questa “diabolica alleanza” tra padronato pubblico e padronato privato va combattuta con forza e le piattaforme proposte dalle nostre segreterie nazionali sono ottimi strumenti di lotta per decine di migliaia di operai agricoli e forestali della Sicilia.
Tutti voi avete ricevuto e letto le piattaforme. Mi soffermerò solo su alcuni punti che in esse sono contenuti.
Tutte e tre le piattaforme hanno in comune che i lavoratori agricoli e forestali sono fortemente interessati ad una politica agro-alimentare-ambientale competitiva e di qualità. Tale politica deve essere competitiva per produrre prodotti finiti, freschi e/o trasformati, in grado di reggere la concorrenza globale senza dover ricorrere a protezionismi, assistenzialismi statali e dumping sociale.
Deve essere di qualità per utilizzare un’arma vincente che molti concorrenti internazionali non hanno.
L’introduzione alla piattaforma dice che “la qualità è un concetto che identifica nello stesso prodotto salubrità, innovazione, qualificazione e professionalità del lavoro, legalità contrattuale e di legge dei rapporti di lavoro, tutela e salvaguardia delle risorse ambientali , rispetto dei valori etici, tracciabilità prevenzione e sicurezza, informazione. Questo concetto di qualità è comune nei Paesi dell’Unione Europea ed è in tal modo percepita dai consumatori.”
Questo concetto vale per i prodotti alimentari e, a maggior ragione, vale anche per l’ambiente e i territori dove l’alimentazione si produce, si manipola e si trasforma.
Aver posto nella premessa della piattaforma concetti così stringenti determina la qualità delle richieste sindacali proposte dalle segreterie nazionali. Ne sottolineo alcune:
· Diritto ad un salario dignitoso: oggi il CCNL dei lavoratori agricoli a parametro 100. 3° area, prevede un salario lordo di 560 euro circa. Quello forestale e quello della cooperazione agricola sono quasi il doppio. Questa differenza non è solo monetaria; essa specifica il disprezzo che il padronato ha per il lavoro agricolo dipendente. Chiedere il 6,7/% di incremento e, in contemporanea, erogare un’ulteriore quota che riequilibri la distanza tra i minimi salariali delle diverse aree è un obiettivo credibile per il sindacato e per i lavoratori;
· Diritto ad un lavoro a tempo indeterminato: sono decine di migliaia i lavoratori italiani che sono costretti dal padrone a vivere in condizioni di eterna instabilità lavorativa. Questo avviene nelle aziende pubbliche e nelle aziende private. Non c’è paragone o furbizia di sorta nell’evidenziare la condizione positiva di essere un lavoratore a tempo indeterminato e, nel contempo, sottolineare le negative ricadute familiari, civili e previdenziali nell’essere lavoratore a tempo determinato perché costretto e non per scelta;
· Unificazione contrattuale operai e impiegati: solo nel settore agricolo esiste tale questione. La piattaforma si pone l’obiettivo della unificazione e va da sé sottolineare il fatto che il lavoro intellettuale e il lavoro manuale tendono ad avvicinarsi sempre più e non ci può essere qualità e competitività senza una loro unificazione contrattuale;
· Sistema di relazioni sindacali e delle bilateralità: non dobbiamo richiedere nuovi strumenti oltre a quelli che già abbiamo, anche se qualche puntualizzazione può essere fatta. I lavoratori agricoli devono poter usufruire della previdenza complementare e dell’accantonamento del TFR, del Fondo Formazione continua e dei Centri di Formazione Agricola a livello territoriale, delle Commissioni Pari Opportunità e del Comitato Sicurezza Lavoro;
· Assetti contrattuali: ho già detto dei ritardi immotivati sulla contrattazione in Sicilia. Il settore agricolo, come già esiste nella forestazione e nella cooperazione agricola, deve avere i recuperi dei tassi si inflazione a livello nazionale. Il dumping sociale al quale oggi assistiamo e la forte erosione del potere di acquisto va combattuto dando ai salari minimi nazionali quel ruolo che in tutti i contratti già hanno, cioè di unitarietà nazionale dei minimi salariali. La differenza salariale territoriale e/o aziendale va determinata attraverso il “salario per obiettivi”, oggi largamente inapplicato
Colgo l’occasione per risottolineare che nel settore forestale regionale l‘accordo stipulato con il Governo regionale prevedeva l’erogazione dei salari vigenti, comprensivi del 2° biennio. E’ pertanto del tutto pretestuosa la posizione assunta formalmente dall’Azienda Foreste di non voler applicare il 2° biennio. Nelle scorse settimane abbiamo già sviluppato una iniziativa unitaria e penso che essa debba essere sviluppata con maggiore determinazione.
Va pure rapidamente presentata alle controparti la piattaforma integrativa regionale forestale. Gli elementi ci sono tutti e ulteriori ritardi non sarebbero compresi e condivisi dai lavorator e dalle lavoratrici.
Mi avvio alla conclusione di questa introduzione ai nostri attivi.
Gli altri punti delle piattaforme, non citati per economicità dell’introduzione, si sviluppano sempre sul binario della competitività e della qualità del sistema agro-alimentare-ambientale.
Mercato del lavoro, orario di lavoro, classificazioni, scatti di anzianità, tutela della salute, omogeneizzazione tra operai agricoli e florovivaisti, immigrati, diritti sindacali sono tutti argomenti trattati in maniera innovativa.
La Sicilia, per dare pieno sostegno alle piattaforme proposte dalle segreterie nazionali, parteciperà con determinazione all’attivo nazionale del 22 settembre che si terrà a Roma.
Questa determinazione avrà modo di manifestarsi nei prossimi giorni e nelle prossime settimane in occasione della firma dei CPL di Palermo, Catania e Messina, dell’avvio delle trattative per il rinnovo dei CIRL degli impiegati agricoli e del CIRL dei lavoratori forestali e della positiva conclusione della trattativa nazionale sugli armotizzatori sociali.