FAI-CISL, FLAI-CGIL, UILA-UIL


FAI-CISL, FLAI-CGIL, UILA-UIL

Segreterie Regionali della Sicilia

 

Proposte ed indirizzi per il rilancio del Sistema Agro-Forestale-Ambientale

 

Premessa

 

 Per “SISTEMA AGRO-FORESTALE-AMBIENTALE”(Sistema) intendiamo l’intero complesso entro il quale stanno i boschi, i parchi, le riserve, le oasi, le ville, i giardini, i paesaggi, le dighe, i laghi e i corsi d’acqua.

 Popolazioni, flora e fauna sono i protagonisti attivi di questa realtà.

 I soggetti economici e non, siano essi pubblici che privati, devono adeguare il proprio intervento alle esigenze ed ai tempi del “Sistema”.

 Rispetto delle fasi colturali, coordinamento tra le autonomie dei soggetti interessati,  valorizzazione delle identità e delle sinergie  del territorio rappresentano, pertanto,  condizioni basilari per determinare sviluppo economico, salvaguardare lo spazio rurale e creare nuova  e  più stabile occupazione.

 In funzione di questi obiettivi, FAI – FLAI e UILA ritengono non più differibile   aprire una fase di verifica del “Sistema”, che muovendo dall’abbandono definitivo di ogni retaggio clientelare ed assistenziale punti alla valorizzazione di  questo patrimonio e grande risorsa della Sicilia.

   

Le priorità

 Per il sindacato le basi su cui orientare la discussione sono:

 I) LA CENTRALITA’ DEL “SISTEMA AGRO-FORESTALE-AMBIENTALE”

 Ogni scelta da compiere deve traguardare l’obiettivo di tutelare, migliorare ed ampliare il territorio regionale interessato dal “Sistema”.

Non si tratta di produrre nuova legislazione, ma di applicare quella già esistente e rivisitarla attraverso una serie di provvedimenti che diano certezze, individuino competenze e responsabilità ed abbiano la capacità di stimolare la crescita economica come la promozione civile e culturale sia delle popolazioni interessate sia di quanti, ai vari livelli, direttamente o indirettamente vi operano.

In particolare si ritiene opportuno:

 ­    Sviluppare l’attività di incremento della superficie boschiva e di quella sotto pertinenza del “Sistema”. 

Questione centrale è avere progetti e finanziamenti finalizzati alla estensione delle aree interessate.

Un piano pluriennale di estensione della superficie non inferiore al 10% annuo; di ricostituzione e rinaturalizzazione dei boschi degradati o abbandonati, sorretto da snelle procedure di acquisizione, può portarci nel quinquennio 2003-2008 ad aumentare di circa 90.000 ha la superficie interessata, pari a +56% del “Sistema”, con un investimento complessivo stimato in circa 150 milioni di Euro.

 ­    Supportare il “Sistema” con il ricorso alla ricerca scientifica applicata, ed in stretto raccordo con le Università Siciliane e le scuole di agraria, per dotarlo di necessarie  basi culturali,  e di aggiornate conoscenze scientifiche e tecnologiche.

 ­    Rilanciare l’attività vivaistica non solo per vincolarla ai processi di forestazione ma anche per caratterizzare il ruolo della Sicilia come titolare di un progetto pilota funzionale a salvaguardare le specie mediterranee.

 ­    Potenziare la tutela del patrimonio boschivo e del territorio con un’azione mirata nella prevenzione, come nella lotta, contro gli incendi.

 ­    Esaltare la multifunzionalità del sistema, perseguendo l’uso plurimo del bosco.

 Promuovere queste azioni vuol dire mettere in moto un sistema virtuoso di tutela, diretto a recuperare pezzi  del territorio siciliano oggi prevalentemente abbandonato e coltivato male (nel decennio 1990/2000 si è registrata una contrazione della SAU del meno 21%), ed aggravato da fenomeni come desertificazione e dissesti che rischiano ormai di essere irreversibili.

 Analogamente decementificazione dei fiumi, ripristino ambientale, protezione di dighe e laghi con opere silvocolturali;  tutela degli invasi contro l’interramento e l’evaporazione del sistema imbrifero isolano rappresentano azioni strategiche irrinunciabili per determinare maggiore sicurezza e valorizzazione degli ambiti in cui il sistema va consolidato.

 Purtroppo molti di questi lavori non si eseguono per difetto di coordinamento tra i soggetti demandati alla progettazione, gestione ed esecuzione dei lavori.

 II) GOVERNO UNICO DEL “SISTEMA”.

 Pertanto, ci sembra utile procedere ad una rivisitazione delle competenze legislative ed operative oggi presenti e frazionate tra diversi soggetti  della Amministrazione Regionale (Assessorati, Enti Parco, Enti Locali, Gestori delle riserve e delle oasi, Privati).

 Indirizzo e controllo vanno separate con chiarezza dalla gestione.

 In particolare si ritiene utile:

 ­    Unificare le competenze esistenti tra i vari Assessorati in merito alla gestione del “Sistema”.

Le competenze assegnate a diversi Assessorati e Uffici, vanno ricondotti a capo di un coordinamento che porti ad unicità di intenti e di indirizzo, anche attraverso  una riforma istituzionale che assicuri il governo unitario di tutte le questioni ambientali e forestali.

 ­    Procedere ad una modifica dell’art. 10 Regolamento ex L.R. 10/2000 che ha determinato una divisione gestionale tra la Direzione Foreste e l’Azienda delle Foreste, che il sindacato visti i risultati valuta negativamente.

Per FAI – FLAI e UILA occorre, invece, distinguere tra fasi di indirizzo e tutela e fasi gestionali.

Alla Direzione Foreste, vanno attribuiti compiti di programmazione, controllo, e vigilanza anche sull’applicazione della Legislazione sociale, nonché gestione del Corpo Forestale.

All’ Azienda Foreste vanno, invece, compiti esecutivi e la gestione di tutte le risorse umane.

Processo che va accelerato per fare chiarezza e rendere efficiente un settore dove molti sono i soggetti che,  a vario titolo vi rientrano: Direzione Foreste ed Azienda Foreste con i loro Uffici Periferici; Enti Parco; Comuni; Province; Associazioni Ambientaliste; Associazioni di Volontariato; ESA; Consorzi di Bonifica; ENEL;  Protezione Civile; Privati.

Molti di essi operano in assoluto isolamento, come se non lavorassero in un  settore dove vigono le stesse conoscenze scientifiche, le stesse regole colturali, le stesse professionalità, lo stesso contratto di lavoro.

   

III) INDIVIDUAZIONE DELLE FONTI DI REPERIMENTO DELLE RISORSE PUBBLICHE E PRIVATE.

 Imboccare con determinazione la strada della programmazione pluriennale delle risorse da investire, e determinarne i conseguenti benefici economici, è un percorso obbligatorio.

Prendere atto della diversificazione delle fonti finanziarie, vuol dire allargare la platea dei soggetti come dei canali di investimento. In atto le risorse che vengono utilizzate sono di provenienza Europea, Nazionale, Regionale, degli Enti Locali e dei Privati.

Pertanto non è solo il bilancio della Regione che concorre a determinare gli investimenti ! e non sono soltanto gli Uffici Periferici dell’Amministrazione Forestale  ad esserne i soggetti gestori. Esistono, dunque le condizioni per sviluppare una sana e corretta sinergia tra le fonti finanziarie ed integrare il sistema economico forestale con l’economia della Regione.

 Considerando la pluralità delle fonti delle risorse si propone:

la costituzione di una “CABINA DI REGIA” per il monitoraggio di tutte le risorse che vengono utilizzate dai diversi soggetti in Sicilia, al fine di avere certezza sulle somme a disposizione, sul loro utilizzo e sulla loro spesa.  Ciò è funzionale ad  una programmazione pluriennale degli investimenti e per assicurare al “Sistema”, il rispetto delle fasi colturali.

  È necessario, poi, che oltre l’Azienda Foreste, anche gli altri soggetti, siano essi pubblici che privati, si qualifichino e siano coinvolti come  imprese agro-silvo-forestali sia nelle attività tradizionali sia nella produzione e vendita di beni e  servizi.

   

IV) RIDEFINIZIONE DELLA STRUTTURA GESTIONALE.

 Decentramento, responsabilizzazione, sburocratizzazione, gestione dei flussi budgetari e reinvestimento dei ricavi, rappresentano qualificanti ambiti di riferimento entro i quali ricondurre il modello gestionale delle strutture pubbliche per renderle competitive con gli altri attori del “Sistema” e in grado di fornire una gamma di beni e servizi suscettibili di attrarre capitali e consenso dei cittadini.

 In questo ambito la valorizzare degli esistenti DISTRETTI FORESTALI è, assieme alle altre la giusta risposta alla pressante domanda di maggiore efficienza ed efficacia del “Sistema”.

 ­    I DISTRETTI devono rappresentare gli ambiti operativi che alle dipendenze dell’AZIENDA DELLE FORESTE attuino le politiche forestali !

Per promuovere le attività dovranno essere dotati di budget finanziari assegnati per obiettivi di esercizio e su parametri regionali; ed adeguati per garantire l’autosufficienza produttiva (dal seme alla pianta) e qualificati servizi (dai lavoratori ai cittadini).

A dette risorse vanno aggiunti i proventi realizzati dalla produzione e vendita di beni e servizi già previsti dalla legislazione attuale come per quelli da istituire.

Per tale scopo, si procederà ove occorra, ad esitare tutti gli atti amministrativi necessari.

 ­    Particolare rilievo assume l’opzione che le scelte di qualità produttiva siano supportate dalle certificazioni ISO 14000 ed EMAS,  in modo da assicurare alle produzioni sicurezza sanitaria e qualità ambientale.

Ciò consentirà ai DISTRETTI di accreditarsi come soggetti primari nei processi di produzione biologica e di tracciabilità dei prodotti; e nei quali vanno, altresì, coinvolti tutti gli altri soggetti interessati al “Sistema”.

 ­    I DISTRETTI FORESTALI dovranno anche essere ambito di contrattazione sindacale decentrata, su specifiche materie demandate dal CIRL, specie per quanto attiene l’orario e l’organizzazione del lavoro; l’utilizzo delle risorse economiche derivanti dalla vendita di beni  e servizi; la definizione di progetti per la formazione continua; la gestione del decreto legislativo 626/94.

 ­    I DISTRETTI FORESTALI possono determinare accordi economici con altri soggetti imprenditoriali al fine di sviluppare attività sinergiche e complementari per un più razionale sviluppo di una economia agro-silvo-zootecnico-ambientale che valorizzi pienamente il territorio, il paesaggio, le tradizioni, i prodotti tipici, le professionalità, la ruralità, anche in termini di organizzazione di filiera.

 

V) POLITICA DI VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE.

 Alla funzione innovativa del “Sistema”, orientata a raggiungere una forestazione di qualità, Fai, Flai e Uila legano e subordinano l’obiettivo di realizzare una occupazione di qualità basata su una politica di valorizzazione delle risorse umane, fondata:

·       sul potenziamento della stabilità

·       sul riconoscimento della professionalità

·       sulla tutela dei diritti sociali, economici e contrattuali

 

Ovviamente la cornice progettuale, finanziaria e gestionale, quale strumento di governo del settore, per l’esperienza maturata in questi anni rimane la condizione preliminare e necessaria per supportare le seguenti proposte relative agli addetti:

 A)   Nell’ambito di una mirata e puntuale applicazione del Ccnl e del Cirl, e delle norme che regolano il mercato del lavoro va  determinata una apposita corsia preferenziale, (anche attraverso l’istituzione di un unico strumento come ad esempio albo, registro, o anagrafe) nella quale devono transitare tutti coloro i quali,  in vigenza della L.R. 16/96, abbiano documentati precedenti lavorativi nelle mansioni di cura, prevenzione, manutenzione e tutela del bosco.

Detta corsia dovrà essere utile ai fini dell’avviamento al lavoro.

Tale strumento potrà essere utilizzato anche dagli altri soggetti rientranti nel sistema che pertanto vi potranno attingere per il fabbisogno delle risorse umane occorrenti.

B)   Al fine di traguardare i nuovi ed irrinunciabili obiettivi con i quali i DISTRETTI FORESTALI saranno chiamati  a misurarsi si ritiene necessario istituire  un’area di impiegati agricoli, ai quali applicare il CCNL di categoria parte impiegati.

C)   Estensione del periodo di attività antincendio da aprile a ottobre.

D)  La graduatoria unica prevista in ogni distretto dall’art. 49 L.R. 16/96 e delle successive integrazioni per effetto di sentenze,  o delibere Commissioni MOA – va considerata ad esaurimento e valida sia per lo scorrimento verso le fasce di garanzia superiore tramite il turn-over, sia ai fini degli avviamenti.

In essa andranno inseriti quei lavoratori avviati dalle stesse Commissioni ex art. 55 L.R. 16/96 nella vigenza della stessa legge.

E)   Le graduatorie ex L.R. 16/96 verranno rivisitate al fine di una verifica: dei lavoratori che operano stabilmente nel settore; per il recupero di coloro che hanno presentato le istanze in ritardo; ed infine per l’inserimento di quanti, per motivi temporali obiettivi, non siano entrati  nelle medesime graduatorie.

In questa ipotesi verranno reinseriti in coda alla stessa.

Per le graduatorie andranno specificate con chiarezza le condizioni che ne  rendano incompatibile la permanenza.

Va prevista l’applicazione automatica del turn-over.

Per i distretti forestali in cui si dovessero esaurire le graduatorie ex art. 49 e quelli di cui al comma 4 art. 59: occorrerà individuare procedure per determinare la rimodulazione dei contingenti.

F)   Il turno minimo di lavoro da determinare in 78 giornate effettive.

G)  Infine il coordinamento delle risorse finanziarie e di tutti i soggetti interessati nel “Sistema” apre spazi per una contrattazione finalizzata a determinare l’ampliamento dei contingenti OTI, 151nisti e 101nisti.

Nel rispetto, comunque, di criteri obiettivi come la consistenza boschiva, demandando a livello territoriale la distribuzione nei distretti forestali.

 

Sul versante del mercato del lavoro è altresì necessario:

 

·       Delegiferare in materia di lavoro a favore della contrattazione, che va estesa, su precise e demandate materie,  anche a livello distrettuale.

·       Rendere operativo e funzionale l’Osservatorio Regionale previsto dal Cirl.

·       Svolgere attività di formazione continua e permanente per tutti i lavoratori delle graduatorie al fine di elevare i livelli di efficienza professionale.

·       Svolgere attività di addestramento (specie per le squadre antincendio) al fine di aumentare l’efficacia operativa; con possibilità di computarla come periodo di lavoro.

·       Ricondurre le visite mediche ex 626/94 alla funzione di tutela della salute dei lavoratori.

·       Abrogazione del comma 4 art.53, e dell’art.55 L.R.16/96 intendendo le giornate assicurate nei contingenti come zoccolo minimo garantito e non più come soglia invalicabile.

·       Tutelare i diritti salariali dei lavoratori e delle lavoratrici rispettando contratti e legislazione; certezza nelle prestazioni lavorative e nei pagamenti dei salari, e garanzia per tutti di accesso alla previdenza complementare.

·       Superare la decadenza in caso di mancata presentazione delle istanze previste dai commi 4 e 5 art. 50, prevedendo, così come nell’ipotesi di assenza ingiustificata all’atto dell’avviamento, la sospensione solo per l’anno di riferimento.

 

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FAI – FLAI e  UILA

IN SINTESI PROPONGONO

 

 1)     L’attuazione di un “SISTEMA” Agro-Forestale-Ambientale basato su un piano poliennale di incremento della superficie e sullo sviluppo dell’uso multiplo del sistema.

 2)     L’istituzione di una “CABINA DI REGIA” per monitorare le risorse utilizzate dai soggetti coinvolti in opere di forestazione.

 3)     Governo unico del “Sistema” e ridefinizione della struttura gestionale.

 4)     Valorizzazione delle risorse umane, proponendo:

   

PER TUTTI I LAVORATORI

 

Ø    Apposita corsia preferenziale (o unico strumento, come albo, registro o anagrafe), da valere anche ai fini dell’avviamento al lavoro;

Ø    Superamento limite ad effettuare più giornate;

Ø    Turno minimo a 78 giornate effettive;

Ø    Turn-over automatico;

Ø    Abolizione del termine perentorio del 15 Novembre per la presentazione delle dichiarazioni previste ai commi 4 e 5 della’art.50 L.R. 16/96.

 

 PER L’ANTINCENDIO

 

IN FUNZIONE DEL TERRITORIO DA PROTEGGERE, DELLE CONDIZIONI CLIMATICHE E DELL’INSUFFICIENZA DEGLI ADDETTI:

Ø    Estensione del periodo antincendio da Aprile ad Ottobre, come premessa per contrattare incrementi delle unità ASPI che comunque andranno ripartiti con il criterio di cui al comma 5, art. 56 e del turno attuale.

Ø    Incremento delle unità di servizio alle torrette al fine di assicurare la doppia presenza nel turno di notte.

Ø    Adeguamento degli addetti alla guida delle autobotti e dei mezzi tecnici speciali in funzione dei mezzi in dotazione all’Amministrazione Forestale.

Ø    Inserimento della figura dell’aiuto autobottista e del coordinatore squadre ASPI.

Ø    Mantenimento dell’anzianità di servizio nella graduatoria utile per il passaggio tramite turn-over nel contingente superiore.

Ø    Classificare tutto il contingente tra gli operai specializzati.

 

PER IL CONTINGENTE MANUTENZIONE

 

Ø    Effettuazione delle giornate in unica soluzione di continuità; compatibilmente con le esigenze tecnico-organizzative dell’azienda.

Ø    Contrattazione per rideterminare l’ampliamento dei contingenti OTI, 151nisti e 101nisti a livello territoriale, rispettando il criterio di cui all’art. 56.

 

PER I LAVORATORI EX ART. 49.

 

Ø    Considerare questi lavoratori alla pari di un contingente ad esaurimento e dunque valido sia per gli avviamenti al lavoro che per lo scorrimento verso le fasce superiori attraverso l’utilizzo automatico del turn-over.

Ø    Elevazione turno minimo a 78 giornate effettive.

Ø    Contestualità negli avviamenti con i lavoratori dei contigenti.