CGIL SICILIA UFFICIO STAMPA


 

 

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POMODORINO, FLAI CGIL



ACCORCIARE LA FILIERA E METTERE IN ETICHETTA LA REGOLARITA ’ DEL LAVORO. “NELL’AREA SOTTOSALARIO E LAVORO IRREGOLARE”

 

Palermo,7 febbraio 2011-

 “ La Flai Cgil sostiene da tempo la necessità di accorciare la filiera del pomodorino di Pachino. Che ci siano troppi passaggi tra produzione e consumo è fin troppo evidente. Eliminandoli ne trarrebbero vantaggio sia i produttori, in termini di maggior reddito, che i consumatori che avrebbero un prodotto a prezzo più contenuto”. Lo dice Salvatore Tripi, segretario generale della Flai Cgil siciliana, a proposito delle polemiche di questi giorni sul “ciliegino”. Tripi suggerisce le strade “dell’associazionismo tra produttori e degli accordi con la grande distribuzione”. Oggi, rileva il sindacato, “il sistema vigente penalizza soprattutto i piccoli produttori”.


La Flai inoltre, denuncia una situazione nell’area di produzione di “irregolarita’ del lavoro e di sottosalario”, e chiede che “l’etichetta Igp, oltre al luogo d’origine, specifichi che il pomodorino e’ stato prodotto nel rispetto delle leggi sul lavoro e dei contratti. Che non si possa insomma parlare insomma- sottolinea il segretario della Flai - di prodotto di qualità se non c’e’ un lavoro di qualità’”.
La Flai Cgil stima che nell’area di produzione del pomodorino Pachino lavorino un migliaio di immigrati e altrettanti irregolari. “In caso di ‘regolarità- rileva- si lavora in genere 8 ore al giorno con una paga di 41 euro contro le previsioni del contratto di 52 euro al giorno per 6 e mezza di lavoro”.