Documento di FAI – FLAI – UILA, sulla riforma dell’Ocm ortofrutta


 

Documento di FAI – FLAI – UILA, sulla riforma dell’Ocm ortofrutta

 

1)     La Commissione europea ha presentato il 24 gennaio 2007 una proposta di revisione della organizzazione comune di mercato (Ocm) dell’ortofrutta.

2)     Gli obiettivi dichiarati sono molto ambiziosi: potenziare la competitività e l’orientamento al mercato degli operatori ortofrutticoli, governare gli effetti delle fluttuazioni di reddito provocati dalle frequenti crisi di mercato, aumentare il consumo di ortofrutta nell’Ue, rispetto delle compatibilità ambientali.  Questi obiettivi devono essere però realizzati, secondo la commissione, lasciando invariata la dotazione finanziaria che com’è noto, penalizza storicamente questo settore strategico per l’agricoltura mediterranea e italiana in particolare.  I contributi comunitari al settore dell’ortofrutta incidono attualmente solo per il 3,1% sul budget agricolo della Ue a fronte di una produzione pari al 17% del valore complessivo.

3)    La novità che più preoccupa della riforma è quella di applicare il regime di disaccoppiamento totale per l’aiuto diretto all’ortofrutta trasformata (per l’Italia 351 milioni di euro all’anno destinati in gran parte a pomodori, agrumi, pere e pesche).

La Commissione Ue propone, inoltre, di eliminare il divieto vigente di coltivare ortofrutta sulle superfici già abbinate a titoli del regime di pagamento unico; in tal modo gli imprenditori agricoli già oggi titolari di aiuti disaccoppiati potranno entrare quindi in concorrenza con gli attuali produttori ortofrutticoli con effetti profondamente distorsivi della libera concorrenza.

4)    La Commissione dichiara inoltre di voler rafforzare nel settore il ruolo delle OP allo scopo di aggregare e qualificare l’offerta.  In Italia la quota di produzione controllata dalle OP (31%) è ancora scarsa rispetto ai livelli raggiunti dai principali concorrenti europei ( 33% della Spagna, 46% della Francia, 79% dell’Olanda e 86% del Belgio ) e il totale dei contributi Ue assegnati ai programmi operativi delle OP nazionali è pari a 511 milioni di euro ( dati 2005 ).

 

 

Le valutazioni di Fai, Flai e Uila

 

A)    Tutte le riforme varate della Commissione negli ultimi anni hanno portato alla cancellazione di migliaia di posti di lavoro; questa dell’ortofrutta non farà eccezione.  Non è accettabile che la Commissione continui a produrre decisioni traumatiche per il tessuto produttivo dell’agricoltura europea senza preoccuparsi minimamente delle ricadute sociali.

 

B)     Le proposte della commissione europea così formulate non sono condivisibili.  Comunque, poiché al di là delle dichiarazioni di principio, si rende necessario intervenire sul contingentamento delle produzioni per evitare effetti devastanti sull’occupazione; le risorse finanziarie per questa riforma vanno aumentate e riorientate.

 

C)    In generale riteniamo che la riforma debba articolarsi intorno a tre scelte indissociabili: produrre meglio, commercializzare meglio, tutelare l’occupazione e le condizioni di lavoro.  Pertanto chiediamo di affrontare in questa sede il tema dell’etichettatura di origine per tutti i prodotti trasformati, rendendo finalmente obbligatoria la dizione concernente il paese d’origine della materia prima agricola su conserve di pomodoro, succhi di frutta e prodotti similari.  E’ una battaglia per la trasparenza che valorizza le produzioni nazionali e risponde all’esigenza di chiarezza dei consumatori.

Chiediamo inoltre una rinnovata iniziativa dell’Ue in sede WTO per porre con forza la questione degli standard sociali ed ambientali, del rispetto delle convenzioni dell’OIL, delle regole OMS sul divieto d’uso dei prodotti nocivi per la salute.  E’ concorrenza odiosa e sleale quella che si fonda sul lavoro schiavistico dei minori e sull’impiego dei pesticidi tossici, da tempo vietati nell’Unione europea.

Rivendichiamo che le proposte avanzate per l’ortofrutta e per tutte le OCM siano oggetto di uno studio di impatto sociale e prevedano clausole sociali che garantiscano alternative occupazionali supportate da adeguati ammortizzatori sociali per i lavoratori coinvolti: aiuto alla formazione, alla riconversione, alla riqualificazione, al prepensionamento per i lavoratori più anziani.

 

D)    Più in particolare riteniamo che:

 

-         l’aiuto diretto all’ortofrutta trasformata debba rimanere accoppiato alla produzione in una misura non inferiore al 60% fino al 2013.  Infatti un passaggio immediato al disaccoppiamento totale porterebbe alla disarticolazione di interi settori come il pomodoro  con conseguenze negative per l’occupazione e la solidità delle filiere;

-         per quanto riguarda le OP gli obiettivi dichiarati risultano demagogici senza l’elevazione del tetto di contributo per i programmi operativi almeno al 6%;

-         è importante che le misure previste dalla riforma dell’OCM ortofrutta ( per quanto riguarda la tutela delle biodiversità e dell’ambiente in generale ) entrino in sinergia con quanto previsto dai nuovo Piani di Sviluppo Rurale che devono dedicare, a nostro avviso, grande attenzione all’ortofrutta in questa fase delicata di transizione;

-         è necessario che la promozione dei consumi di ortofrutta che la Ue intende sostenere anche attraverso la distribuzione gratuita ad enti caritativi, scuole e colonie di vacanza, sia fortemente incrementata anche da misure nazionali.  Va inoltre estesa la diffusione di una cultura alimentare, anche attraverso interventi operativi come ad esempio i distributori automatici di ortofrutta nelle scuole;

-         è necessario prevedere l’introduzione di un codice etico che certifichi la qualità della filiera ( dal lavoro, al prodotto ).

 

Per conseguire questi obiettivi Fai Flai e Uila:

 

-         chiedono al Governo italiano una “proposta paese” che coinvolga ed impegni tutti gli attori della filiera;

-         decidono di organizzare in tutti i territori iniziative e manifestazioni per informare i lavoratori interessati;

-         promuoveranno, di intesa con l’EFFAT, una piattaforma comune a tutto il sindacato europeo sulla riforma dell’OCM ortofrutta con una manifestazione europea da tenersi in Italia nelle prossime settimane.