relazione Maria Grazia Bannò


relazione Maria Grazia Bannò

 

 

FLAI _ CGIL

RELAZIONE PSR _ ENNA 09/01/2007

 

Il tema di questa giornata h la nuova Politica Agricola Comunitaria per lo   Sviluppo Rurale programmazione 2007/2013.

 

Mi soffermerò brevemente sul nuovo quadro normativo e in particolare sulle novit` introdotte dal Regolamento Comunitario 1698/2005 che destina alI'Italia 8,3 miliardi di euro, per passare ad illustrare  _ le priorità, le proposte o idee guida che la FLAI regionale vuole portare avanti in questa nuova  fase di programmazione per lo sviluppo rurale della nostra regione.

 

QUADRO NORMATIVO

 

L'attuale politica di sviluppo rurale nasce come costola della PAC, nell'ambito della vecchia politica strutturale di ammodernamento delle aziende agricole, quando la necessit` di non limitarsi a misure aziendali la fece evolvere verso l'approccio territoriale.

Una politica cioè che vuole essere di respiro territoriale, si fa dentro il fondo agricolo, come secondo pilastro di una politica settoriale quale h la PAC.

 

Il Consiglio dell'Unione Europea ha approvato il 20 Sett. 2005 il REGOLAMENTO 1698/2005:

Il presente regolamento di fatto:

_     Istituisce il fondo europeo agricolo di sviluppo rurale FEASR;

_     definisce le norme generali, gli obiettivi, il contesto strategico, le misure, le norme concernenti il partenariato, la programmazione, la valutazione, la gestione finanziaria, la sorveglianza, il controllo.

 

2006/144/CE

 

Cinque mesi dopo, il 20 Febbraio 2006 il Consiglio dell'Unione Europea ha adottato la decisione relativa agli orientamenti strategici comunitari per lo sviluppo rurale 2007/2013.

Si apre così una nuova fase per la politica di sviluppo rurale che deve accompagnare ed integrare le politiche di sostegno ai mercati, migliorare l'ambiente  e il paesaggio rurale,  promuovere la crescita  e creare posti di lavoro nelle aree rurali in linea con le principali priorità politiche definite nella strategia di Lisbona (migliorare l_attrattivit` delle regioni, incoraggiare l'innovazione, l_imprenditorialit`, e la crescita dell'economia della conoscenza, creare numerosi posti di lavoro qualitativamente migliori) e con gli obiettivi di sostenibilità fissati a Goteborg ( Consiglio europeo del 2001 ha voluto integrare i temi ambientali nella strategia di sviluppo economico e sociale di Lisbona, si afferma il valore trasversale della politica ambientale: elaborazione di un modello di sanità pubblica che riduca i prodotti chimici, elaborazione i forme di trasporto più sostenibili, rispetto del protocollo di Kyoto sull'emissioni inquinanti, promozione di produzione biologiche in agricoltura).

 

Orientamenti strategici comunitari sono:

-     migliorare la competitività del settore agricolo e forestale

-     migliorare l'ambiente e le zone di campagna

-     migliorare la qualità della vita nelle zone rurali e promuovere la diversificazione dell'economia rurale

-     costruire la capacità locale di occupazione e diversificazione

-     tradurre le priorità in programmi

-     garantire la complementarietà tra gli strumenti comunitari.

 

Il regolamento comunitario da possibilità agli stati membri di presentare un programma di sviluppo rurale nazionale o programmi di sviluppo regionali. L'Italia nella conferenza stato regioni ha optato per la presentazione per piani di sviluppo regionali.

Ogni Stato membro deve  elaborare un PSN

 

IL PIANO STRATEGICO NAZIONALE 

 

Il PSN dell'Italia stato h stato adottato, dalla Conferenza Stato-Regioni il 31 Ottobre 2006. In questo PSN sono indicati, sulla scorta degli orientamenti strategici comunitari,

-  le priorità di intervento del FEASR e dello Stato membro stesso

- dovrebbe garantire la coerenza e il coordinamento tra le priorità comunitarie, nazionali e regionali la complementarietà con gli altri fondi.

In questo piano sono stati individuati le specificità territoriali grazie alla zonizzazione individuando quattro priorità territoriali: poli urbani- aree rurali ad agricoltura intensiva e specializzata- aree rurali intermedie- aree con problemi complessivi di sviluppo.

Contiene ancora il piano di riparto delle risorse tra le regioni.

 

Altro documento comunitario  h la Decisione della Commisione (2006/636/CE) circa la ripartizione per Stato membro delle risorse Comunitarie per lo sviluppo rurale dal 10 gennaio 2007 al 31 Dicembre 2013.

 

 

PROGRAMMI DI SVILUPPO REGIONALI

 

Ogni  singola regione predispone i PSR che dovevano essere presentati per l'approvazione entro il mese di giugno 2006.

 

La Sicilia esce dall'obiettivo uno e assieme a Campania, Calabria e Puglia h stata inserita nell'obiettivo Convergenza dell'Unione Europea. Queste regioni si distinguono per importanti profili di arretratezza sociale ed economica e per la presenza diffusa della criminalità organizzata.

Degli 8.292 milioni di _ alla Sicilia sono stati assegnati 1.211,16 milioni di euro.

 

NOVITA'

 

Le novità di questa politica di sviluppo rurale sono:

-     Principio _ un fondo - un programma: Un  fondo unico che sostituisce il doppio sistema finanziario del FEAOG sezione garanzia e  orientamento utilizzato nella programmazione 2000/2006, in un programma unico che comprende gli interventi precedentemente inclusi nei POR, nei PSR, e i principi d'intervento previsti   dall'iniziativa comunitaria Leader.

 

Rispetto alla programmazione precedente i fondi passano da 5 a 3 ( 2 strutturali + coesione). Voglio aggiungere che tra  FESR Fondo Europeo per lo sviluppo Regionale e FSE le risorse destinate alla Sicilia   ammontano a  6.788 milioni di euro a cui  si aggiungono 1.211 milioni di euro dal FEASR.

 

Questi dati numerici ci permettono di capire meglio l'importanza della complementarità e dell'integrazione dei fondi strutturali, pertanto, relativamente allo sviluppo rurale rimane assolutamente inscindibile il legame tra politica di coesione, politica di sviluppo locale e politica di sviluppo rurale, in quanto la mancata integrazione di queste politiche si riflette di fatto ad una insufficiente efficacia di azione della sola politica di sviluppo rurale.

 

Altra novità è

-     l'approccio sistematico,  i piani di sviluppo rurali sono organizzati in   assi strategici con tassi minimi di finanziamento e misure:

    Miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale (minimo 10%)

    Miglioramento dell'ambiente e dello spazio rurale (minimo 25%)

    Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell'economia rurale (minimo 10%)

L'inclusione, all'interno dei programmi di sviluppo rurali, dell'Iniziativa Comunitaria Leader come asse 4, aprendo in tal modo, nuove possibilità di approcci locali allo sviluppo rurale che si muovono dal basso verso l_alto.

'

-     L'introduzione di nuove misure e la revisione di quelle esistenti.

 

-     rafforzamento del  partenariato: il sostegno da parte del FEASR h gestito in stretta consultazione tra la Commissione e gli Stati membri nonché le altre autorità pubbliche competenti, le parti economiche e sociali, qualsiasi altro organismo rappresentativo della società civile.

 

+++++++++

Fatto questo quadro normativo

Passiamo ad affrontare un argomento che ci interessa molto da vicino e che farà da spunto al successivo dibattito:

quale h lo stato dell'arte della programmazione in Sicilia , a che punto siamo.

 

Il Tavolo partenariale h stato convocato dall'Assessore La Via  nel mese di Ottobre, si h trattato di un primo incontro formale, in questa occasione l'Assessore ha consegnato un documento _ Linee di indirizzo per il  PSR (pg 30), un documento a mio parere molto generale non fa altro che correlarsi alle priorità strategiche comunitarie, nazionali e fissa in coerenza, quelle regionali , e fino alla data odierna non  ci sono state altre convocazioni.

 

Oggi il Dott. Cartabellotta,  ci aggiornerà circa il punto della programmazione regionale.

 

Cosa ha fatto la Flai,

Intanto la FLAI nazionale ha istituito un coordinamento nazionale per le Politiche agricole e lo sviluppo rurale,  a cui partecipano tutte le regioni, al fine di socializzare, confrontare le diverse esperienze, fare sintesi per seguire una precisa politica unitaria nazionale, che h quella di: conciliare lo sviluppo economico e sociale con la tutela di chi rappresentiamo.

 

La FLAI regionale, passata la tornata elettorale siciliana, l'insediamento della nuova giunta di governo,   nel mese di luglio si h fatta promotrice di una lettera inviata all'assessore all'agricoltura con la quale, denunciava il ritardo della fase di programmazione rispetto alla tempistica stabilita dal R.C. , si sollecitava la costituzione del tavolo partenariale.

 

A seguito di questa nostra richiesta, l'ho detto prima, il tavolo partenariale  è stato convocato nel mese di ottobre, in questa occasione  la FLAI regionale ha consegnato   un  documento  -proposte sul programma di sviluppo rurale- molto ampio, nel quale  dopo una analisi di contesto di tutto il comparto-agro-alimentare-ambientale siciliano, ha riportato  alcune possibili strategie generali che potrebbero influire positivamente sul potenziale di sviluppo regionale e sulla competitività delle imprese agro-alimentari-ambientali nel corso del prossimo periodo di programmazione.

 

Direttrici di massima che abbiamo individuato sono:

  • invogliare le aziende ad associarsi in consorzi, con conseguente concentrazione dell'offerta, e indirettamente stabilizzando i relativi redditi;

  • incentivare le verticalizzazioni produttive imprenditoriali e di filiera (Grande Distribuzione Organizzata) come elemento di competitività e contemporaneamente la necessità di investire sul capitale umano per favorire la crescita di una cultura d'impresa;

  • dedicare una parte rilevante della politica regionale alla formazione, alla  ricerca e all'innovazione;

  • attenzione specifica per alcuni temi quali quelli della qualità dei prodotti e della loro sicurezza, la loro promozione ed internazionalizzazione;

  • sostegno al credito per le imprese, la semplificazione trasversale delle procedure che coinvolgono la pubblica amministrazione;

  • attenzione per obiettivi ambientali come il miglioramento del servizio idrico e della gestione dei rifiuti, la qualità delle acque, la difesa del suolo, la tutela della biodiversità, il contrasto al cambiamento climatico;

  • la produzione di energia da fonti rinnovabili;

  • Particolare attenzione alle strategie per le pari opportunità tra uomini e donne, attraverso misure specifiche volte all'innalzamento dei livelli di occupazione femminile, alla riduzione della segregazione professionale, rendere l'ambiente di lavoro più compatibile con la famiglia, migliorare i servizi di assistenza all'infanzia e alle persone non autonome.

 

Nel documento oltre a queste priorità generali, abbiamo inserito una griglia di possibili misure da attivare negli assi di intervento Comunitario, che non sono tutte le misure previste dal R.C. (60) ma abbiamo volutamente inserito quelle misure,  su cui bisogna maggiormente puntare  per uno sviluppo economico e sociale della nostra regione e in particolare del comparto agro-industriale - ambientale.

 

Questo  documento,  h stato oggetto di alcune critiche. Nel senso che non era compito del sindacato andare a presentare un documento che si presenta come una piccola bozza di PSR, completo di griglia di possibili misure da attivare,  il nostro ruolo era quello di limitarci a fare qualche proposta o meglio andare a fare osservazioni al programma presentato dall'Assessorato.

 

Una critica sotto certi aspetti giusta, ma valida nel caso in cui avevamo un documento o comunque una bozza programmazione regionale su cui fare proposte ed osservazioni.

 

In mancanza di questa bozza regionale, il nostro documento, indipendentemente dal suo contenuto piy o meno ampio più o meno fattibile, si presenta alla fine, come una sorta di sfida provocatoria non solo nei confronti di un'Amministrazione Regionale che di fatto non ha ancora nulla di pronto,  ma anche nei confronti di tutti gli altri soggetti associazioni di categoria, enti, chiamati a far parte del tavolo partenariale per dare un loro contributo nella fase di programmazione regionale che non hanno intrapreso alcuna iniziativa.

 

Per correttezza dobbiamo dire che l'unica iniziativa sulla nuova programmazione h stata realizzata dalla Lega Cooperative nel mese di maggio, che ha organizzato presso l'Oasi di Troina un convegno nel quale h stato illustrato tutto il nuovo quadro normativo.

 

Altre iniziative ci sono state, ma di semplice propaganda politica, abbiamo avuto modo di apprendere dalla stampa che in occasione di manifestazioni territoriali, per ultima la festa della montagna, sia l'Assessore all'Agricoltura che in altre occasioni altri deputati regionali, hanno  promesso a destra e a manca  finanziamenti ai territori per lo sviluppo rurale attingendo dal nuovo fondo comunitario.

 

Durante l'incontro avuto con l'Assessore, con molta chiarezza,  abbiamo  detto come  i fondi strutturali 2000/2006 non hanno creato  ricchezza strutturale e maggiore valore aggiunto alla nostra Regione. I dati relativi  al prodotto interno lordo registrati in questi anni, non rilevano  infatti, importanti scostamenti rispetto al passato nonostante i soldi siano stati spesi.

 

Il fatto che la Sicilia sia  uscita dall'Obiettivo uno e entrata nell'Obiettivo convergenza non ha significato un passo avanti, di fatto non h cambiato niente rispetto al passato, rimaniamo destinatari di maggiori risorse perchè viviamo una situazione economica e sociale di sottosviluppo.

 

Cari compagni h su questo punto che  ci dobbiamo soffermare ed aprire un dibattito:  alla nostra regione sono state assegnate ingenti risorse comunitarie anche nella precedente programmazione,  risorse che sono state  spese ma che non sono riuscite a far  decollare l'economia della Sicilia qualcosa che non funziona c'è

 

Allora cari compagni e compagne, il nostro compito dovrà essere quello di  impegnarci per   garantire che i fondi comunitari vadano a finanziare progetti _veri_ che creino  effettiva ricchezza e sviluppo economico e sociale alla nostra regione.

Per fare questo dobbiamo puntare sulla selettività dei sostegni affinchè vadano  alle imprese e non ai percettori di rendita, ai comportamenti e non allo status.

 

La FLAI Regionale, con molta attenzione,  h in questa direzione che intende procedere.

 

Abbiamo un ruolo attivo all'interno del Comitato di Sorveglianza  che si occupa dell'attuazione, valutazione e monitoraggio del PSR ed h qui che possiamo e dobbiamo intervenire in modo da eliminare le erogazioni a pioggia, o a favore di singole economie private che si traducono in un semplice accaparramento di risorse comunitarie, maggiore selettività dei progetti fin dalla loro presentazione, prima ancora di essere finanziati,  controllando che ci siano tutte le condizioni di contesto generali che determinano la successiva operatività del progetto stesso, evitando così la nascita di cattedrali nel deserto e erogazioni a pioggia. 

 

Per fare questo chiederemo di inserire nelle schede di misura  aspetti selettivi e precisi criteri di ammissibilità dei progetti. Progetti che fino ad oggi sono stati finanziati secondo un criterio che h quello della data di presentazione  della domanda.

 

Non pur essere così, dovranno avere corsia prioritaria  i progetti presentati da:

-     aziende che confluiscono in associazioni o cooperative, al fine di promuovere attività economiche di filiera dalla produzione alla commercializzazione, creando  nuova occupazione da definire attraverso un rapporto preciso: investimenti/innovazione tecnologica agro-ambientale, investimenti/unit` lavoratori a tempo indeterminato;

 

-     soggetti pubblici e privati che si impegnino a stabilizzare il personale a tempo determinato (ricordiamo che la Sicilia  registra un altissimo numero di lavoratori agricoli a tempo determinato);

 

-     aziende agroalimentari che commercializzino almeno il 40% dei loro prodotti all'interno della regione (attraverso impegni con Enti pubblici a rifornire mense, ospedali ecc..);

 

-     soggetti pubblici o privati che svolgono la loro attività nell'ambito della certificazione e della sicurezza alimentare;

 

-     aziende che rispettano le normative contrattuali e della legislazione sul lavoro, della sicurezza del lavoratore e dell'ambiente di lavoro e che pertanto hanno la certificazione DURC (di regolarità contributiva rilasciata dall_INPS);

 

-     sottoscrizione tra parti sociali e Assessorato all_Agricoltura di un avviso comune che definisca i punti di etica sociale e del lavoro (rispetto dei contratti di lavoro, tutela della maternità, libertà sindacale, RSU, RLS ecc_.). L_azienda riceverà i finanziamenti  se aderirà all'avviso comune.  Questo garantirà una maggiore presenza del sindacato all'interno delle aziende.

 

-     escludere le aziende che negli ultimi anni hanno avuto problemi di sicurezza alimentare o che sono indagate per sfruttamento della mano d'opera clandestina, lavoro nero ecc.

 

Questi  paletti ci permetteranno di promuovere:

  • Occupazione;

  • Rispetto delle norme contrattuali e di sicurezza;

  • Rispetto dei diritti dei lavoratori attraverso le certificazioni DURC;

  • Vincoli sui soggetti beneficiari delle risorse

 

Non aggiungo altro

Concludo, denunciando due gravi situazioni che possiamo palesemente constatare:

-     un ingiustificato ritardo di tutta la fase di programmazione per lo sviluppo rurale, la  mancata costituzione e quindi operatività del tavolo partenariale;

-     l_assoluta assenza e silenzio da parte di tutti i soggetti chiamati a far parte del tavolo partenariale che non hanno dato  corso a iniziative di protesta

e sollecito

-     l'immediata convocazione del tavolo di concertazione in modo da riuscire a presentare  entro il 31 gennaio una bozza di PSR per l'approvazione all'Unione Europea;

 

Ultima cosa, per il  31 Gennaio la FLAI sta organizzando un convegno sul tema -Politiche agricole e sviluppo Rurale- parteciperà l'Assessore La Via, __

 

Ricordo infine ai compagni presenti che qualora volessero avanzare nuove proposte o osservazioni da inserire nel nostro documento, che lo facciano perchè siamo in tempo per un aggiornamento.