Fai, Flai e Uila pesca esprimono grande soddisfazione per la riuscita della manifestazione convocata oggi a Roma, che ha visto la presenza di oltre 4 mila persone provenienti da tutte le marinerie italiane protestare contro l’emergenza del caro gasolio e per chiedere all’Unione europea di farsi carico di questa emergenza che sta ormai mettendo in ginocchio l’intero comparto della pesca in Italia e in Europa.
Il prezzo del gasolio per la pesca è cresciuto del 125% nel corso degli ultimi due anni. Un costo che si ripercuote anche sulle retribuzioni dei lavoratori dipendenti, in quanto viene detratto dai ricavi della pesca che formano il reddito complessivo dei lavoratori.
Nel corso di un incontro con la rappresentanza della Unione europea in Italia, Fai, Flai e Uila, insieme a Federpesca, hanno consegnato una mozione congiunta nella quale si chiede alla commissione europea: di intraprendere misure urgenti, applicabili in tutti gli stati membri, per contrastare e compensare il fenomeno e di intervenire con misure appropriate al fine di evitare differenziali di prezzo del gasolio “alla pompa” nei diversi paesi europei.
Fai, Flai e Uila auspicano che da Bruxelles arrivino presto dei segnali positivi per rispondere a una grave situazione che sta assumendo sempre più i connotati di una crisi strutturale di lunga durata che richiede strumenti di intervento di ampio respiro ed efficacia.
Roma, lunedì 18 luglio 2005 l’ufficio stampa