COMUNICATO STAMPA


 

 

DICHIARAZIONE CONGIUNTA   DELLA RESPONSABILE DELLA SEGRETERIA PROV.LE CGIL PER LE POLITICHE DELL’IMMIGRAZIONE  M. COPPA E DEL SEGRETARIO PROV.LE  FLAI – CGIL  S.ALFO’

 

La CGIL ritiene urgente aprire un tavolo di confronto per affrontare in modo serio e coerente la questione immigrati nel territorio di Cassibile”

 

 

 Siracusa, 5/6/2006

 

La Cgil di Siracusa, in questi anni, ha assunto la questione del lavoro immigrato come strategica, come battaglia per una società più giusta, solidale, aperta. Oggi siamo chiamati tutti, come forze sociali, come forze politiche, come istituzioni e società civile – nel rispetto dei diversi ruoli e autonomie – a dare il nostro contributo, perché la centralità del lavoro e dei diritti sia nuovamente al centro di un nuovo modello di sviluppo e di benessere per tutti nella nostra provincia.

Quanto è accaduto e sta accadendo in questi giorni nel territorio di Cassibile non è più tollerabile, aumentano  i rischi di fenomeni di intolleranza e discriminazione nei confronti di questa massa di disperati da parte della popolazione locale nonché di sicurezza nel territorio, le azioni di repressione adottate dalla forza pubblica per contrastare il fenomeno dell’immigrazione clandestina  non è sufficiente per ristabilire la legalità e il rispetto delle leggi.

Un anno fa la CGIL di Siracusa, chiamata a partecipare   al tavolo di confronto in Prefettura per affrontare per il 2 anno consecutivo la questione degli immigrati irregolari a Cassibile, affermava la  la inderogabile necessità di affrontare in modo strutturale e definitivo  la questione, chiedendo al Comune di impegnarsi per realizzare un vero centro di accoglienza capace di   costruire risposte in termini di servizi che favorissero una crescita nella popolazione di uno spirito di integrazione e di accettazione del “diverso da noi”.

A distanza di un anno, la situazione è immutata e forse ancor più grave, nell’assoluta indifferenza e irresponsabilità di chi amministra la nostra città. La vicenda ultima degli arresti di 7 immigrati irregolari e il drammatico incendio avvenuto nell'accampamento di fortuna divampato ieri nelle campagne di Cassibile, conferma la gravità della situazione e l'urgenza di interventi immediati. La repressione produce come effetto indiretto l’arricchimento illegale dei trafficanti e dei mercanti di manodopera di immigrati clandestini -“i nuovi schiavi del 21 secolo” , le condizioni disumane cui vengono lasciati i lavoratori immigrati determinano nella popolazione legittime preoccupazioni e  fenomeni di intolleranza nei confronti di chi ha solo il torto di voler uscire dalla miseria e dalla povertà.

 Che il mercato del lavoro,  sia il motore del fenomeno migratorio è ormai confermato dalle analisi e dai rapporti che in questi anni sono stati prodotti, così come è chiaro a tutti che anche una parte della nostra economia locale è retta  dai lavoratori immigrati spesso sottopagati, senza diritti e senza tutele, provocando ed alimentando una concorrenza sleale nel mondo del lavoro. Le stesse Associazioni datoriali – Confagricoltura, Unione provinciale degli agricoltori e Cia devono assumersi la responsabilità di vigilare e isolare quella parte di imprenditori che sono colpevolmente complici di un diffuso sistema di reclutamento di lavoratori immigrati irregolari e adoperarsi perchè quanto sottoscritto con le parti sociali nel contratto di categoria in tema di lavoratori immigrati venga interamento applicato nella nostra provincia Non si può continuare ad ignorare la gravità e vastità del fenomeno,  la presenza ed il radicamento degli immigrati costituiscono  una opportunità per il nostro paese e per la nostra provincia in termini economici, sociali, culturali e di democrazia. Per questo è ingiusto e riduttivo considerare il fenomeno migratorio solo come un problema di ordine pubblico e di mera repressione.

Ancora una volta la CGIL ritiene necessario ed urgente   aprire un tavolo di confronto presso la sede dell'Ufficio territoriale di Governo  perché venga affrontata l’intera problematica in modo serio e coerente  affermando e valorizzando quella tradizione e cultura democratica e solidale che larga  parte della nostra città è in grado ancora di esprimere. Il profilo delle nostre proposte è chiaro:

 Il flusso di immigrati irregolari non si combatte con proibizionismo, detenzione ed espulsione, ma con regole che consentono la via legale per gli ingressi  con l’istituzione di un permesso di soggiorno per ricerca di occupazione e politiche di regolarizzazione attraverso anche il diritto per gli immigrati impiegati nel lavoro sommerso di denuncia della propria condizione di lavoro con il riconoscimento di un permesso di soggiorno temporaneo. Questo la CGIL ha chiesto e chiede al nuovo Governo Nazionale auspicando in tempi certi e brevi la cancellazione della Legge Bossi-Fini che insieme alla Legge 30 tali effetti  ha prodotto.

 L’immigrato affrancato dalla clandestinità e dal circuito illegale dei flussi clandestini avrebbe così concreta possibilità di inserirsi nel mercato del lavoro e questo percorso legale di inserimento potrebbe davvero contrastare il fenomeno della clandestinità.