1. Ai fini degli adempimenti di cui all’art. 4, comma 5, lettera q), il
datore di lavoro:
a) organizza i necessari rapporti con i servizi pubblici competenti
in materia di pronto soccorso, salvataggio, lotta antincendio e gestione
dell’emergenza;
b)
designa preventivamente i lavoratori incaricati di attuare le misure di
cui all’art.4, comma 5, lettera a);
c) informa tutti i lavoratori che possono essere esposti ad un
pericolo grave ed immediato circa le misure predisposte ed i
comportamenti da adottare;
d) programma gli interventi, prende i provvedimenti e dà istruzioni
affinché i lavoratori possano, in caso di pericolo grave ed immediato
che non può essere evitato, cessare la loro attività, ovvero mettersi al
sicuro, abbandonando immediatamente il luogo di lavoro;
e) prende i provvedimenti necessari affinché qualsiasi lavoratore,
in caso di pericolo grave ed immediato per la propria sicurezza ovvero
per quella di altre persone e nell’impossibilità di contattare il
competente superiore gerarchico, possa prendere le misure adeguate per
evitare le conseguenze di tale pericolo, tenendo conto delle sue
conoscenze e dei mezzi tecnici disponibili.
2. Ai fini delle designazioni di cui al comma 1, lettera b), il
datore di lavoro tiene conto delle dimensioni dell’azienda ovvero dei
rischi specifici dell’azienda ovvero dell’unità produttiva.
3. I lavoratori non possono, se non per giustificato motivo,
rifiutare la designazione. Essi devono essere formati, essere in numero
sufficiente e disporre di attrezzature adeguate, tenendo conto delle
dimensioni ovvero dei rischi specifici dell’azienda ovvero dell’unità
produttiva.
4. Il datore di lavoro deve, salvo eccezioni debitamente motivate,
astenersi dal chiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in
una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave ed immediato.