I gravi fenomeni
di dissesto idrogeologico che hanno colpito la comunità Alcarese, impongono
interventi immediati atti a prevenire ulteriori rischi.
Tale calamità
suggerisce, comunque, un ripensamento critico dell'uso del territorio, degli
interventi che si sono realizzati, di quanto poteva e doveva essere fatto
per prevenire tali situazioni.
Non è motivo di polemica riflettere circa le
carenze generali in materia di difesa e di tutela del suolo, d'interventi
realizzati al di fuori di logiche programmatorie. Adesso è comunque
importante recuperare i ritardi. Procedere alla redazione dei piani di
bacino; approntare un programma poliennale d'interventi idraulico-forestali
finalizzato alla difesa e conservazione del suolo, secondo i dettami della
legge regionale di riordino della legislazione in materia forestale e di
tutela della vegetazione (n. 16 del 1996). Occorre, quindi,
modificare gl'interventi, avendo quale riferimento una visione d'insieme,
studio del territorio, progettualità ed interventi da realizzare in:
E' importante prevedere forme di coordinamento
tra l'Azienda Foreste Demaniali, l'Assessorato Agricoltura e Foreste,
l'assessorato al Territorio e l'Assessorato per i Lavori Pubblici, che, in
raccordo con le Istituzioni Locali (Comuni, Ente Parco), attivino
intelligenze e competenze tecniche in un quadro d'interventi di "sistema".
Le proposte per il rilancio del sistema
Agro-Forestale-Ambientale in Sicilia, unitariamente avanzate dalle
organizzazioni sindacali regionali, Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil, vanno in
questa direzione e meritano l'apertura di un confronto, senza ulteriori
indugi.
Messina, 13 gennaio 2003
La segreteria provinciale
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