Le proposte della FLAI CGIL della Sicilia per il riordino dei Consorzi di Bonifica


 

Le proposte della FLAI CGIL della Sicilia per il riordino dei Consorzi di Bonifica

 

La predisposizione e la presentazione del ddl rappresenta sicuramente un inizio importante di confronto tra il Governo delle Regione, le parti sociali e quanti sono interessati al settore.

 

Nel merito del ddl riteniamo sia utile procedere ad una serena riflessione sulla proposta dell’Assessore Regionale all’Agricoltura e nel contempo avanzare una nostra proposta sul sistema e sull’organizzazione delle bonifiche in Sicilia.

 

1) Non si può fare a meno di notare l’assenza di punti di riferimento generali, di “contesto”, entro i quali il riordino del settore delle bonifiche e dei Consorzi si inserisce. Da quando è stato fatta l’ultima riforma regionale del settore, con la l.r. 45/95 il settore, le sensibilità, i riferimenti legislativi, la cultura   sono profondamente cambiati.

In particolare sono cambiati i riferimenti internazionali (basti pensare alle scelte fatte a Kioto), europei, (direttive comunitarie sulla ruralità, sulla sicurezza alimentare, sulla tutela ambientale, sulla concorrenza), nazionali ( legislazione sulle all’acque, modifiche della Costituzione), sindacali (rinnovo dei CCNL, nuove legislazioni in materia di lavoro), regionali (giungla legislativa e di competenze sulla gestione delle acque, del territorio, sulla gestione degli stessi Consorzi).

Sono cambiati anche i valori che si davano alle fonti rinnovabili di energia, alla alimentazione, all’ambiente, alla sicurezza dell’ambiente, alla qualità della vita e del territorio, al diverso ruolo che la gestione della cosa pubblica deve avere nel rapporto con la società.

Sarebbe stato opportuno che il ddl fosse accompagnato da una “premessa”, dove fosse specificato il contesto e, cosa altrettanto importante, fossero anche individuati gli “obiettivi” che chi predispone un ddl sicuramente deve dichiarare al fine di comprendere le scelte politiche, organizzative ed economiche che si fanno nel ddl.

 

Contesto, premessa e obiettivi sono del tutto assenti, dando la stura a una quantità di ipotesi finalizzate a continuare uno status quo che è catastrofico, con l’eccezione di punti di discreta qualità dovuti a singole professionalità.

 

2) L’assenza di una riflessione interna alle competenze presenti nei diversi Assessorati, negli locali e interne allo stesso Assessorato Agricoltura determinano una ulteriore stato di indeterminazione e di mancanza di trasparenza che penalizza ulteriormente lo sforzo di voler procedere ad un riordino del settore delle bonifiche.

Infatti è necessario evidenziare quali sono le relazioni esistenti tra l’Assessorato Agricoltura e l’Assessorato Territorio e Ambiente, il Commissario Straordinario per le Acque, e quanti altri hanno competenze ordinarie e straordinarie. Lo stesso vale nel rapporto con le Province Regionali e i Comuni che hanno già operato scelte e che sicuramente svolgono un ruolo.

Va anche approfondito all’interno dell’Assessorato Regionale Agricoltura le competenze tra il Dipartimento Foreste, l’Azienda Foreste, l’Esa e i Consorzi di Bonifica e sulla esigenza non più rinviabile, e da noi posta all’ordine del giorno da molti mesi, sul riordino di tutti questi settori che necessitano avere competenze chiare ma anche politiche sinergiche al fine di operare il massimo di efficacia, efficienza e razionalità degli interventi.

 

3) Il sistema Agro-Alimentare-Ambientale della Sicilia, oggi più di ieri, ha bisogno di chiarezza per poter competere sui mercati nazionali, europei ed internazionali. Il settore delle bonifiche rappresenta un tassello importante e rilevante di questa capacità di competere.

Sarebbe stato, ed è, importante capire quali sono i reali supporti al sistema Agro-Alimentare-Ambientale per permettere alle imprese che ne fanno parte di misurarsi e di competere nei mercati.

 

Tutto ciò è assente. Siamo alla presenza di un ddl che elenca una serie di misure e di proposte di varia natura che non affrontano i nodi del  sistema Agro-Alimentare-Ambientale e che rimangono sulla scia della spesa pubblica finalizzata a gestire il consenso e la clientela.

 

Per questi motivi la Flai-Cgil della Sicilia ritiene che sia utile aprire una fase di profonda riflessione tra le forze sociali, economiche, istituzionali, ambientaliste, etc… mettendo il riordino del settore delle bonifiche e dei Consorzi all’interno di scelte di politica Agro-Alimentare-Ambientale compatibili e coerenti con le scelte che vengono fatte a livello nazionale ed europeo.

 

4) Nel merito del ddl:

·        si ritiene inaccettabile il confermare una scelta di accentramento politico e burocratico dei Consorzi e di tutte le decisioni di cui essi sono promotori. Decentramento e autonomia  sono condizioni imprescindibili di un riordino che responsabilizzi i consorziati e quanti saranno chiamati democraticamente a rappresentarli.

·        Si ritiene indispensabile procedere ad una reale democratizzazione dei Consorzi attraverso il principio che tutti i consorziati, indipendente ai consumi di acqua,hanno uguali diritti di esercitare un voto e una rappresentanza che non sia legata al censo.

·        La piena responsabilizzazione economica e gestionale è un principio inscindibile che deve essere sancito per i nuovi Consorzi che non devono essere Enti Pubblici, ma società dove la partecipazione pubblica deve essere responsabile e non opprimente delle responsabilità che i consorziati hanno nella gestione del sistema irriguo e della tutela ambientale. Chiaro deve essere il principio che i servizi forniti dai Consorzi hanno un costo e anche un beneficio e che i consorziati, fatte salve le competenze che il pubblico deve continuare ad avere nella gestione delle politiche dell’acqua, si devono fare carico in proporzione adeguate alle responsabilità economiche e sociali che ne derivano.

·        Le economicità di gestione e i bilanci in attivo sono obiettivi che si possono e si devono perseguire. La Regione partecipa economicamente per le finalità che vuole perseguire nella attuazione di una politica che liberi le acque dalla mafia e dal controllo clientelare, che dia l’acqua a quanti lo richiedono attraverso i consorzi, che tuteli questo bene prezioso ed indispensabile per i cittadini e per le aziende siciliane.

 

Per questi motivi riteniamo che le valutazioni nel merito del ddl siano successive a quanto detto e che, pertanto, non procederemo ad una disamina particolareggiata del ddl.

 

Ci sembra comunque utile specificare:

1.     Il sistema dei consorzi di bonifica deve adeguarsi alle indicazione della Comunità Europea in ordine alle questioni ambientali, al recupero dei valori della ruralità, alla sicurezza alimentare, alle disposizioni previste dalle modifiche del titolo V della Costituzione.

2.     Il sistema dei consorzi di bonifica deve svolgere le proprie attività in un raccordo sinergico con gli altri soggetti pubblici e privati impegnati a vario titolo nel settore.

3.     Il sistema dei consorzi di bonifica deve organizzarsi in base agli obiettivi che si danno le istituzioni, le forze sociali e il sistema delle imprese, coerentemente con il processo di decentramento organizzativo previsto dalla riforma del titolo V° della Costituizione. Pertanto ci sembra poco utile rimodulare l’attuale disposizione dei Consorzi nel territorio, eccetto che nella logica di una sinergia tra bacini idro-geografici compatibili e nell’ambito di una razionalizzazione delle risorse primarie ed organizzative.

4.     I Consorzi vanno riconsegnati ai consorziati attraverso un processo democratico di rappresentanza indipendente dalla loro partecipazione quantistica alla vita del Consorzio, ma subordinata alla regolarità dei pagamenti delle quote fisse di partecipazione e, in fase successiva alla prima elezione, di almeno il 70% delle somme a carico del consorziato. Tutti i consorziati in regola con quanti previsto precedentemente hanno diritto all’elettorato attivo e passivo. Va definito il sistema elettorale da adottare.

5.     I Consorzi devono agire nell’ambito delle direttive e degli obiettivi che il COORDINAMENTO REGIONALE DEI CONSORZI stabilirà per almeno un biennio di attività. Il COORDINAMENTO REGIONALE DEI CONSORZI è un organo di secondo livello dei Consorzi stessi ed è costituito dai rappresentanti dei consorzi, delle forze sociali, dell’ANCI, dell’UPI, dell’Assessorato Regionale Agricoltura e Foreste.

6.     I Consorzi svolgeranno la loro attività nell’ambito delle norme relative agli enti pubblici di diritto privato e saranno soggetti alle discipline fiscali e di bilancio previste in questi casi.

7.     I Consorzi svolgeranno la loro attività nell’ambito di una autonoma vita amministrativa e i consiglieri di amministrazione risponderanno dei risultati conseguiti.

8.     I Consorzi regolano i rapporti con tutto il personale dipendente secondo quanto previsto dal CCNL di settore A questo fine viene ufficializzato un livello sindacale regionale tra i soggetti firmatari del CCNL che svolgerà i compiti assegnati dal CCNL. Le relazioni sindacali di singolo consorzio daranno corso a quanto previsto dal CCNL in materia di contrattazione decentrata. Nella fase di prima applicazione si darà corso a livello regionale ad un confronto sindacale tra le parti firmatarie del CCNL per affrontare e dare soluzioni condivise a tutte le questioni relative alla gestione delle risorse umane dei singoli consorzi al fine di un utilizzo pieno delle professionalità esistenti nei singoli consorzi e tra i consorzi stessi. Nell’ambito di questo confronto si procederà al pieno utilizzo dei lavoratori attualmente a tempo determinato, e comunemente si adotteranno, in applicazione della vigente legislazione nazionale e regionale in materia di mercato del lavoro e di ammortizzatori sociali, tutte quelle misure utili a dare una economica e professionale gestione delle risorse umane

9.     In riferimento al regime transitorio la Regione Siciliana e le parti firmatarie del CCNL procederanno alla costituzione di un Ufficio di Coordinamento che entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge di riordino ne daranno attuazione.

Palermo 14 aprile 2005