CGIL SICILIA

UFFICIO STAMPA

 SINTESI DELLA RELAZIONE DI ITALO TRIPI AL CONVEGNO DELLA FLAI CGIL SU “Orizzonti meridionali:lavoro, alimentazione, ambiente

 

Palermo, 21 gen - “L’agroalimentare di qualità può essere la leva per un nuovo sviluppo eco-compatibile del Mezzogiorno. Perché lo diventi occorre però mettere a punto una strategia che si ponga assieme gli obiettivi di innovare e modernizzare le imprese del settore, difendere gli interessi dei consumatori, tutelare l’ambiente, creare occupazione”. 

Lo ha detto Italo Tripi, segretario generale della Flai Cgil siciliana aprendo a Palermo un convegno del sindacato nazionale su “Orizzonti meridionali:lavoro, alimentazione, ambiente”.Tripi ha parlato di una vera e propria “lotta contro il tempo” per il sud d’Italia in vista di importanti appuntamenti internazionali come la creazione dell’area euromediterranea di libero scambio, attesa per il 2010. 

“Bisogna aggredire i punti di debolezza del sistema- ha sottolineato- dati dalla frammentazione fondiaria e dalla orografia del territorio, dalla scarsa propensione a fare filiera, dalla modesta capacità di trasformare e commercializzare. Un sistema- ha specificato- che continua a non avere percezione delle proprie potenzialità, piegato com’è su richieste assistenziali, e che affianca punti di avanzamento come la viticoltura a grandissimi ritardi e vischiosità in settori come quello degli agrumi ”. Per Tripi le parole chiave di questa strategia sono dunque “qualità, rafforzamento di un modello di produzione basato sui prodotti tipici, valorizzazione del biologico, del quale il mezzogiorno è già uno dei maggiori produttori europei , sicurezza alimentare”. E “la  realizzazione di filiere guardando non solo al mercato sotto casa  ma creando un soggetto che trasforma e commercializza i prodotti per i grandi mercati nazionali e internazionali,  invertendo quella tendenza che fa arrivare oggi a Ragusa sementi olandesi- ha sostenuto- e know- how israeliano”.  

Gli strumenti su cui puntare, per l’esponente sindacale, sono i patti territoriali, Agenda 2000, i piani di sviluppo rurale. “L’atteggiamento fondamentale di Stato e regioni – ha sottolineato- deve essere quello di chi lavora in sinergia per trasformare il nostro mercato da mercato di consumo- ‘condanna’ inflitta al Mezzogiorno dalle politiche assistenziali rivendicate dalle organizzazioni degli agricoltori- a mercato di produzione a proiezione internazionale”. Ma le politiche dei governi nazionale e regionale, secondo il sindacalista, non sembrano andare in queste direzioni. 

Dura la critica nei confronti del ministero delle politiche agricole, della cui attività la Flai registra un bilancio fallimentare al punto da arrivare a chiederne l’abolizione. Ma anche della regione: “Si ha la sensazione- ha rilevato Tripi-  che le risorse aggiuntive della programmazione negoziata si stiano utilizzando prevalentemente per finanziare la spesa corrente e per fare fronte al deficit di bilancio”. 

Per quanto riguarda la tutela dell’ambiente e del consumatore la Flai chiede regole uniche e controlli serrati in tutto lo spazio euromediterraneo rivedendo le modalità d’uso di fitofarmaci, antiparassitari e diserbanti con l’adozione di una politica che copra tutta la catena alimentare, mangimi compresi. Sulla ricerca sugli Ogm il sindacato e’ per l’applicazione del “principio di precauzione” e per il divieto di sperimentare colture transgeniche in pieno campo. “In ogni caso le etichette sui cibi- ha sottolineato Tripi- devono essere chiare e complete e deve prendere campo quel sistema di autoregolamentazione di cui parla l’accordo Cnel dello scorso luglio”.

Per dare peso e ruolo alle strutture italiane la Flai nazionale candida il parco delle Madonie, in Sicilia, per la certificazione di qualità “Emas”. “Noi – ha affermato Tripi- rivendichiamo per il Mezzogiorno il ruolo di grande piattaforma europea specializzata per l’agroalimentare mediterraneo. E la prima condizione per il successo della nostra iniziativa – ha concluso- è la pace, obiettivo per il quale mi pare che la comunità internazionale stia ancora svolgendo un’iniziativa inadeguata”.

2003 dac