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RELAZIONE DI SALVATORE LO BALBO,

SEGRETARIO GENERALE DELLA FLAI CGIL DELLA SICILIA,

AL DIRETTIVO REGIONALE DELLA CATEGORIA

 DEL 12 APRILE 2006

 

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Penso che, da oggi, sia una grande soddisfazione poter vivere nella nostra regione senza un personaggio che da 43 anni era latitante. Oggi possiamo essere “più fieri” di essere siciliani. Lo Stato, con l’arresto di Bernardo Provenzano ha, finalmente, riscattato un debito che aveva con tutti noi e, sicuramente, con la memoria di decine di siciliani morti nella lotta contro la mafia; fra tutti ricordo Falcone e Borsellino.

 

In questi 43 anni settori dello Stato, della politica, dell’economia hanno fatto affari, hanno tramato, hanno, in combutta con Provenzano e con Cosa Nostra, determinato le condizioni di difficoltà economiche e sociali di arretratezza in cui si trova la nostra regione da tantissimi anni.

 

Con l’arresto di Provenzano, con il governo di centro-sinistra e con la possibile vittoria di Rita Borsellino possiamo, con moderata certezza, realizzare una nuova fase di sviluppo e di riscatto dai “nostri mali”.

 

Finalmente possiamo dire che non siamo più la terra del 61 a 0. Penso sia il miglior contributo che gli elettori siciliani abbiano dato per determinare la sconfitta della Casa della Libertà.

 

Anche se al foto finish, questa vittoria è una occasione unica per l’Ulivo. Sono tante le questioni che si dovranno affrontare, a partire dalla credibilità dell’Italia nel mondo, dal rilancio dell’economia e di una sua maggiore competitività, dal mercato del lavoro alla legge sui migranti, dalla scuola alle professioni, dalla magistratura al conflitto d’interesse, dal sistema delle comunicazioni alla pace, dalla scuola alla lotta a tutte le evasioni.

 

La lettura delle 281 pagine del programma dell’Unione è indispensabile per capire dove il centro-sinistra vuole che l’Italia vada. Non è con gli slogan che ora si determineranno i cambiamenti, ma con un’attività politica e parlamentare in grado di dare un’identità al nostro paese. Cambiamenti che vanno determinati con il Sindacato e non più senza il Sindacato Confederale.

 

Due altri impegni ci aspettano.

Il primo, sono le elezioni regionali. Queste, come quelle nazionali, sono per noi un momento decisivo per un riscatto di legalità e di sviluppo della nostra regione.

 

La rimonta che il centro-sinistra siciliano ha avuto in confronto a cinque anni fa è rilevante ed esistono sondaggi che danno la Borsellino vincente su Cuffaro.

 

Fino a qualche tempo fa la sconfitta di Cuffaro poteva sembrare impossibile; erano in molti nel centro-sinistra quelli che non credevano nemmeno in una possibilità di competizione.

 

Oggi penso di non esagerare se dico che la competizione c’è e che è possibile non solo competere ma anche vincere. Dobbiamo nei prossimi giorni intensificare la campagna elettorale contro Cuffaro e per la Borsellino.

 

La Cgil e la Flai si sono già attivate per realizzare ciò, e oggi dobbiamo impeganrci ancora di più nelle prossime settimane.

 

Vincere anche in Sicilia è possibile.

 

Se il governo Prodi dovrà affrontare tantissime difficoltà, il governo della Borsellino dovrà rivoltare la Sicilia come un calzino.

 

Non penso di esagerare se dico che, in Sicilia, sono molte le questioni sociali, economiche e politiche non riformabili. In alcuni casi solo un azzeramento può permettere un nuovo rilancio della nostra Regione. Ci sono grandi temi che possono essere affrontati solo con un’inversione di 180°: dal cuffarismo ad una Sicilia libera dalla mafia e fortemente attiva nel recuperare il gap economico, culturale e civile che ci separa dal resto della nazione e dell’Europa.

 

Per questi motivi come Flai siamo interessati a dare un contributo al programma di governo. Governo che per il centro-sinistra e per la Borsellino non deve più continuare a “dilapidare” le ingenti risorse che abbiamo. Governo che deve essere un ottimo contenitore politico (partiti, movimenti e persone perbene e capaci) che deve avere altrettanti ottimi contenuti in grado di avviare quelle riforme strutturali che siano in grado di far imboccare una strada di riscatto alla nostra Regione.

 

In questo ambito, ne parlerò più avanti, una svolta è rappresentata dalla coerente applicazione dell’accordo sui forestali, sull’Esa e dalla indispensabile riforma dei Consorzi di Bonifica.

 

Un’altra importante discontinuità, con il passato, è rappresentata dal dare al lavoro dipendente agro-alimentare-ambientale pieno diritto di partecipazione alle scelte che si fanno per il comparto.

 

Penso che , al più presto, dobbiamo programmare una riunione sulle “nostre questioni” per predisporre un contributo al programma di governo della Borsellino.

 

Il secondo impegno che ci aspetta è rappresentato dal Referendum confermativo, che si terrà a giugno, sulle modifiche costituzionali effettuate dal centro-destra e che stravolgono i principi fondamentali di convivenza civile che la Costituzione, nata dalla Resistenza, aveva previsto.

 

Dobbiamo mobilitare tutte le nostre strutture per convincere il maggior numero di lavoratori e di lavoratrici a recarsi alle urne per mettere la croce sul NO della scheda. Specialmente la Sicilia, come le altre regioni del centro-sud, esce fortemente penalizzata da queste modiche costituzionali. Infatti esse sono state effettuate sull’onda di un egoismo collettivo ed individualistico avente come modello non il rafforzamento del giovane Stato italiano, ma la sua frantumazione nonché il soddisfacimento delle esigenze di chi più ha a discapito dei cittadini italiani più deboli.

 

Dobbiamo, come Flai, contribuire ad aprire i Comitati per il No in tutti i comuni, mettendo anche a disposizione le nostre sedi e i nostri mezzi. Dobbiamo vincere anche questa battaglia.

 

Rimane da sottolineare anche l’elezione del Presidente della Repubblica. Viatico importante per gli assetti istituzionali della nostra nazione nonché specchio internazionale ed emblema dell’unità della nazione.

 

Le altre novità dello scenario politico-sindacale sono rappresentati dalla elezione del nuovo segretario generale della Cisl e da tutti gli assestamenti organizzativi che ciò comporterà.

 

Ultime novità, ma non meno significative:

·        le elezioni delle segreterie nazionali e territoriali delle Cgil e delle Flai,

·        il congresso della Uil e della Uila.

 

Siamo di fronte ad un profondo riassetto istituzionale, nazionale e regionale e ad un riassetto dei gruppi dirigenti sindacali confederali e di categoria.

 

 In questi ultimi tre mesi, oltre ad aver dato visibilità politica ed organizzativa nei congressi della Cgil regionale e nazionale e al congresso della Flai nazionale, abbiamo continuato, con maggiore decisione e determinazione, a percorrere la strada già imboccata nel 3° congresso della nostra organizzazione.

 

Obiettivo primario rimane quello di dare, a questa importante e determinante categoria della Cgil, una identità sociale e politica adeguata al ruolo che è stato da essa già svolto dal dopoguerra fino agli anni ’80.

 

In quel lungo ed intenso periodo siamo stati una categoria che ha affrontato le questione della pace e della democrazia, del salario e degli orari (“se otto ore vi sembran pochi, …”, vi ricordate questa canzone) del collocamento prima sindacale e poi pubblico, degli ammortizzatori sociali, della pensione e della sicurezza fisica e psichica nei luoghi di lavoro, del ruolo delle donne e dei giovani, della lotta alla mafia e a tutte le illegalità.

 

Penso che l‘attualità di queste questioni sia rilevante e che ad esse vadano solamente aggiunte quelle legate alle nuove sfide planetarie derivanti dal mutamento degli equilibri politici ed economici internazionali

 

Per questi motivi abbiamo rinvigorito i rapporti con i partiti, le organizzazioni di massa e l’associazionismo, ponendoci l’obiettivo di far conoscere meglio la nostra politica e i nostri problemi e nel contempo tentare di dare a questi soggetti gli input giusti per valorizzare le ragioni del lavoro dipendente.

 

Avere infittito i rapporti con tutti i partiti del centro-sinistra e con i gruppi parlamentari nazionali e regionali ha determinato (anche con il nostro forte contributo) l’abrogazione del comma 147 dell’articolo 1 della legge finanziaria relativa al 2005, meglio noto come “tetto sulle DS/AGR.

 

Con le organizzazioni di massa, CIA e Lega delle Cooperative prime tra tutte, abbiamo iniziato a stimolare una riflessione sull’associazionismo in Sicilia. Riteniamo che questo argomento sia strategico per il futuro dei nostri assetti produttivi ed economici e tramite esso le figure miste e piccoli produttori possono avere un ruolo positivo nell’economia.

 

Nel corso del nostro IV° congresso regionale avevamo sottolineato, e lo abbiamo approfondito ieri a Comiso nel corso dell’attivo interprovinciale sullo stato del comparto nei territori di AG, CL, CLT, RG e SR , il ruolo che un solidaristico e rinnovato associazionismo deve avere per una profonda ristrutturazione dell’apparato produttivo.

 

Abbiamo intessuto rapporti con l’associazionismo sociale, a partire dai Centri di ricerca come il CEPES, che ci ha sostenuto nella lotta per il riordino del sistema Agro-Forestale-Ambientale, e il Centro Pio La Torre, con il quale stiamo organizzando per il prossimo 9 maggio  un convegno a Palermo su “ Pio La Torre segretario della Federterra e le lotte dei braccianti e dei contadini poveri dal ’47 al ’53. Anche con la Federconsumatori regionale è in programma la stipula di un accordo sui temi della sicurezza alimentare e sul lavoro sia per i consumatori sia per i lavoratori.

 

Inoltre aver celebrato l’8 marzo vuol dire che sulle donne vogliamo e dobbiamo continuare ad investire e ad intervenire. Oggi colgo l’occasione per dare un pubblico ringraziamento a tutte le compagne che si sono impegnate e, in particolare, alla compagna Giacometta Giacalone per la relazione che ha svolto e alla compagna Carla Cantone per le interessanti e non formali conclusioni.

 

Le donne della Flai regionale sono una ricchezza che ancora continua ad essere poco valorizzata. Le tante delegate e le tante compagne impegnate nelle aziende e nelle leghe devono avere gli spazi adeguati in tutti i livelli dell’organizzazione. Al più presto, mi auguro entro il mese di maggio, verrà convocata una riunione, di tutte le donne del direttivo, per costituire il coordinamento femminile. Esso dovrà dare un preciso programma di iniziative in grado di determinare realmente il cambiamento che ci siamo posti tra gli obiettivi primari per la Flai siciliana.

 

Con la stessa determinazione porremo le questioni della lotta alla mafia e alle illegalità.

L’aver sottoscritto il 10 Marzo il protocollo di gestione delle aziende del nostro comparto confiscate a Cosa Nostra e date in gestione ad alcune cooperative sociali è stata la coerente conseguenza della tavola rotonda organizzata nel nostro congresso.

 

Stiamo già, insieme con il sindacato scuola, definendo il progetto per il campo di lavoro contro la mafia che si terrà tra l’ultima settimana di agosto e la prima settimana di settembre. Sindacalisti e giovani della Sicilia e della Toscana promuoveranno a Corleone, a Camporeale e a Canicattì due settimane  di “lavoro legale” e di iniziative di lotta alla mafia e a tutte le forme di illegalità.

 

L’attualità di questa iniziativa è motivata, tra l’altro, dall’esigenza di dare una ulteriore risposta all’arroganza delle organizzazioni mafiose che, nelle settimane scorse  hanno tagliato, a Canicattì, parte del vigneto della Coop. “Terra e non solo”, e dall’urgenza di rimuovere gli ostacoli burocratici e finanziari che bloccano, sempre in provincia di Agrigento, l’utilizzo di un’azienda di 300 ha confiscata a mafiosi e attualmente abbandonata.

 

Essere parte di questo movimento che in passato ci ha visto protagonisti, vuol dire ricordare e onorare in modo militante le decine di capilega e di lavoratori che dal dopoguerra fino agli anni ‘70 sono stati uccisi da Cosa Nostra in tutta la Sicilia.

 

Dalla lotta alla mafia alla lotta a tutte le illegalità il passo è breve.

 

Oggi, oltre alle novità elettorali, c’è  la novità della nostra iniziativa sul già citato comma 147, dalla quale è scaturito il convegno di Catania del 10 settembre scorso sulla legalità nel lavoro dipendente in agricoltura. Detto convegno ha contribuito a promuovere dentro l’Inps una commissione che ha prodotto un documento molto importante approvato poi dal CIV.

 

Questo documento può rappresentare un pilastro importante per il futuro legale del settore e del lavoro dipendente agricolo.

 

La legalità passa prima di tutto dalla semplice regola che chi lavora deve farlo legalmente, che i contributi vanno pagati e che i lavoratori e le lavoratrici dipendenti devono avere ammortizzatori sociali adeguati al ruolo che il settore ha nell’economia internazionale ed europea.

 

Una riforma della contribuzione, della previdenza e dell’assistenza adeguata alle nuove frontiere del comparto Agro-Alimentare-Ambientale è una priorità per la Flai nazionale e per noi. L’obiettivo di dotarci di una proposta adeguata a quanto il CIV Inps ha deliberato coinvolge la Flai siciliana in prima persona, assieme alla Puglia, alla Calabria e alla Campania.

 

Domani alla riunione dell’esecutivo nazionale proporrò la convocazione di un incontro specifico tra le quattro regioni e la Flai nazionale al fine di predisporre analisi, riflessioni e proposte chiare e di discontinuità con il passato.

 

Sia durante il nostro ultimo congresso sia nei giorni immediatamente prima abbiamo denunciato con forza le condizioni di vita e di lavoro di decine di migliaia di uomini e di donne che selvaggiamente e vilmente sono ridotti nella nostra regione e nel nostro comparto in stato di schiavitù. Questo dramma viene vissuto nell’indifferenza dei più e la barbarie arriva fino a dare alla stessa vita un valore che rasenta lo zero.

 

Non sono esagerazioni. Dobbiamo con maggiore forza non solo continuare l’opera di denuncia ma costruire anche un movimento a difesa dei migranti che vada oltre la chiusura del CPT e dell’abrogazione della legge Bossi-Fini.

 

Per questi motivi rivolgo un appello forte a tutti le compagne e a tutti i compagni del direttivo, delle leghe della flai e delle aziende per far emergere sia i casi di schiavitù e di illegalità sia per promuovere iniziative di regolarizzazione dei rapporti di lavoro e di cittadinanza.

 

Compagne e compagni,

Ieri sera Comiso si è svolta una delle due riunioni che l’ultimo comitato esecutivo aveva programmato, e che aveva per oggetto una analisi sullo stato del comparto Agro-Alimentare-Ambientale dei territori e delle colture intensive.

 

Con le compagne e i compagni di AG, CL, CLT, RG  e SR abbiamo esaminato la situazione del comparto che va da Licata a Porto Palo. In sintesi, abbiamo sottolineato la necessità di una nostra azione su tre questioni:

 

1.    maggiore tutela aziendale delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti dalle aziende agricole, commerciali e dell’industria di trasformazione. Bassi salari, evasione contributiva, orari, professionalità e questione dei migranti sono nervi scoperti che ci impongono di intervenire attraverso un’azione sindacale mirata e fortemente decentrata nelle aziende e nei territori;

2.    forte sollecitazione al movimento cooperativo e associativo per una ripresa e un rilancio dell’associazionismo quale unico strumento per tutelare gli interessi delle figure miste e dei piccoli e piccolissimi produttori oggi, come ieri, vittime degli intermediari e del cannibalismo economico;

3.    rilancio delle ragioni di un’etica del produrre che privilegi la qualità certificata, la sicurezza alimentare e dei lavoratori, la tracciabilità e la rintracciabilità dei prodotti.

4.    ripresa delle vertenze settoriali e territoriali sulle questioni delle infrastrutture, della ricerca del credito, e su tutti i fattori dello sviluppo rappresentano momenti essenziali della nostra azione sindacale. Sono già in corso contatti tra la Flai regionale, con la provincia di Siracusa e con la Fondazione Metes per varare un importante progetto politico, scientifico ed economico di intervento sul fronte energetico per la serricoltura tramite l’utilizzo dell’energia solare.

 

In questi mesi ci siamo fortemente impegnati sul fronte del rinnovamento, e non di facciata, del nostro rapporto con la Regione Siciliana e per dare al lavoro e al produrre un valore politico non più assistenzialistico.

 

Oggi il Parlamento regionale assumerà la decisione di approvare l‘ordine del giorno che autorizza la pubblicazione nella gazzetta ufficiale  regionale della nuova legge di riordino del sistema Agro-Forestale-Ambientale.

 

Abbiamo espresso il 30 novembre scorso una valutazione positiva dell’accordo sottoscritto tra Fai, Flai e Uila della Sicilia e il Governo regionale a condizione che fosse rispettato totalmente dal governo di centro-destra nella fase di recepimento legislativo.

 

Nei primi giorni di marzo abbiamo messo in campo una fortissima iniziativa che ha visto nello sciopero del 15 dello stesso mese una tappa decisiva per la categoria e per il settore. Le successive iniziative sono culminate nella notte tra il 24 e 25 marzo con l’approvazione della nuova legge sul riordino del sistema Agro-Forestale-Ambientale.

 

Da subito abbiamo detto, ed ho detto, che la nuova legge ha recepito la parte normativa e programmatoria dell’accordo sindacale mentre, con la scelta scellerata di non investire le risorse necessarie da parte del governo Cuffaro, la conseguente ricaduta occupazionale è stata insufficiente e profondamente incoerente con quanto convenuto.

 

Nel corso del coordinamento di settore, svoltosi il 4 marzo scorso, abbiamo convenuto sul fatto che, se verrà pubblicata la legge, con il nuovo Governo della Regione siciliana non ci sarà bisogno di varare un’altra legge, ma, unitariamente e da soli abbiamo, dichiarato che ci sarà da lottare solo per applicare le parti dell’accordo mancanti o omesse.

 

Queste parti sono rappresentate principalmente dal consolidamento occupazionale e professionale dei lavoratori dei contingenti, che hanno visto l’assestamento verso l’alto di solo il 15%, di essi e solo per il 2006. Questo 15% pari a circa 3.000 lavoratori, più i circa 14.500 lavoratori che passano a 78 giornate, sono comunque lavoratori che migliorano la loro posizioni perché inseriti nell’accordo sindacale e nell’elenco speciale.

 

Dobbiamo politicamente e sindacalmente rilanciare, nei prossimi giorni, una forte attività di orientamento, indicando come obiettivo la piena applicazione dell’accordo sindacale del 30 novembre da parte del nuovo governo.

 

Contemporaneamente posso annunciare la prossima ufficializzazione della bozza finale del CIRL da noi  predisposta e che porremo alla valutazione complessiva il 3 maggio in una riunione specifica del coordinamento di settore.

 

Mi sembra opportuno, seppur velocemente, ricordare l’impegno per la Emmegi-Parmalat, e sicuramente, la pubblicazione del bando per la cessione dello stabilimento di Termini Imerese rappresenta un momento delicato della vertenza.

 

Uguale importanza è rappresentata dalla preparazione della piattaforma unitaria che stiamo predisponendo per il rinnovo del contratto integrativo della marineria di Mazara del Vallo, che avrà come obiettivo la tutela della salute dei lavoratori e dei loro redditi, attraverso il superamento del “salario alla parte” tramite la realizzazione di un sistema retributivo basato sul salario minimo contrattuale di marineria e un premio di produzione opportunamente parametrato.

 

Compagne e compagni,

proprio per tener testa a tutte queste iniziative, e qualcuna certamente non mi è stato possibile evidenziarla come ad esempio i rinnovi dei diversi CCNL, sarà indispensabile eleggere la segreteria della Flai regionale al più presto.

 

Oggi eleggeremo la commissione dei saggi e sono certo che nel giro di poche settimane saremo in grado i riconvocare il Comitato Direttivo per procedere alla elezione della Segreteria.

 

Sono mature le condizioni, e già si stanno praticando in alcuni territori, per il rinnovo dei contratti integrativi aziendali sia nel settore agricolo sia nel settore industriale,  della commercializzazione e dei servizi. In questo senso voglio sottolineare positivamente le esperienze che si stanno realizzando nel siracusano e nell’ennese sul fronte della elezione delle RSU e dei RLS in alcune importanti aziende del settore.

 

Questo direttivo ovviamente sconta un sommarsi di questioni tutte rilevanti, ma siamo in grado di poter reggere l’accavallarsi delle iniziative.

 

Devo ringraziare tutti i compagni dei territori, i segretari generali e i neo-coordinatori per l’impegno profuso in questi mesi. La nuova segreteria sarà, con certezza, in grado di interpretare pienamente la voglia di protagonismo che i lavoratori e le lavoratrici ci chiedono e, già a partire dal convegno su Pio La Torre sindacalista, previsto per il prossimo 9 maggio, riusciremo a dare il meglio di questo sindacato e di questa categoria.