home > attività sindacale

 

CONFERENZA D’ORGANIZZAZIONE DELLA FLAI CGIL SICILIA

RELAZIONE DI SALVATORE LO BALBO, SEGRETARIO GENERALE DELLA FLAI CGIL SICILIA.

CATANIA 3 MARZO 2008

 

Compagne e compagni,

questo è il primo impegno importante che stiamo realizzando a brevissima distanza dalla manifestazione che il 15 febbraio scorso abbiamo tenuto al Teatro Politeama di Palermo.

Salario, diritti, dignità, qualità certificata delle produzioni alimentari, assieme ai nuovi contenuti sulla previdenza e sugli ammortizzatori sociali sono stati gli argomenti di questo importante evento che, sono certo, modificherà, a partire dalle prossime settimane, i comportamenti sindacali di ognuno di noi.

La manifestazione del Politeama è stata possibile realizzarla perche la FLAI CGIL della Sicilia è pronta a guidare un movimento di denuncia, di riscatto, di proposte, di lotta, di analisi e di elaborazioni che faccia riconquistare alle lavoratrici e ai lavoratori del comparto Agro-Alimentare-Ambientale della nostra regione il protagonismo politico e sindacale che una categoria di circa 200.000 addetti merita di avere.

Un sentito ringraziamento va a tutte le lavoratrici e i lavoratori che con la loro presenza al Politeama ci hanno chiesto di essere un sindacato vivo e di lotta. Ci hanno chiesto di esser un soggetto contrattuale in grado di contrattare salari più alti, di rendere i luoghi di  lavoro più sicuri, di contrattare condizioni di lavoro più dignitose che valorizzino le professionalità. Ci hanno chiesto di continuare a essere essi stessi sindacato.

Non possiamo nemmeno immaginare l’esistenza di un sindacato che abbia profondi solchi tra i gruppi dirigenti e i lavoratori, dove le politiche rivendicative non partano dalle condizioni reali dei luoghi di lavoro, dove i servizi diventino un fine e non un mezzo per applicare le conquiste sindacali. 

Anche per questi motivi, perché i gruppi dirigenti della FLAI siciliana siano sempre più espressione del mondo del lavoro, la manifestazione del Politeama ci ha consegnato un messaggio di rinnovato protagonismo delle lavoratrici e dei lavoratori, delle delegate e dei delegati.

Un sentito ringraziamento per l’ottima riuscita della manifestazione del 15 febbraio va, anche a tutti i gruppi dirigenti territoriali, comunali e aziendali che con il loro impegno hanno permesso la costruzione e la realizzazione di un evento che ci renderà più sicuri e più convinti della validità di una linea sindacale che ha già abbandonato ogni residua convinzione di moderatismo sociale, sindacale e politico e salariale.

Dal 16 febbraio 2008 in poi non esiste più una FLAI siciliana comprensiva, moderata, riflessiva, frenata, tollerante, etc…

Voglio ricordare il forte richiamo che il compagno Italo Tripi ha fatto nel suo intervento al Teatro Politeama: TOLLERANZA ZERO. Tolleranza zero contro le illegalità previdenziali e contrattuali, contro le umiliazioni, contro gli sfruttamenti, contro il sottosalario, contro l’anonimato dei prodotti, contro una gestione della cosa pubblica basata sullo sperpero del denaro pubblico.

Nella manifestazione del 15 febbraio abbiamo tracciato quali sono i contenuti e gli obiettivi dell’azione sindacale che dobbiamo dispiegare da oggi e per i prossimi anni.

Con questa Conferenza d’organizzazione dobbiamo valutare quali iniziative politico-organizzative vanno assunte perché le lavoratrici e i lavoratori abbiano un’organizzazione affidabile, in grado di realizzare gli obiettivi che ci siamo posti nell’ultimo congresso.

Quest’approfondimento va condotto nell’ambito della riflessione che la CGIL sta compiendo in questa fase.

Nella premessa al Documento Politico posto a base di questa Conferenza d’Organizzazione, la Cgil “assume…il compito di proporre…i temi che attengono alla sua vita e alle sue scelte organizzative al fine di impegnare tutta l’organizzazione a sostenere e rafforzare gli obiettivi del XV Congresso. … . A questa finalità deve corrispondere la centralità del nostro essere Sindacato generale anche attraverso  un necessario rinnovamento della CGIL.”

La premessa del Documento, prosegue, indicando con chiarezza “i temi che devono caratterizzare la Conferenza d’Organizzazione riguardano:

a)     la centralità del lavoro e della condizione sociale di uomini e donne, pensionati/e, giovani, occupato. Il territorio come scelta fondamentale;

b)     la democrazia, il pluralismo, l’autonomia l’unità del sindacato, le regole di come si sta nella CGIL.”

Pertanto siamo chiamati ad approfondire questi temi, e dare ad essi contenuti in grado di fare esistere il sindacato nella società odierna.

Per questi motivi, ritengo positivo l’andamento delle Conferenze d’organizzazione territoriali che hanno visto la partecipazione di circa 700 compagne e compagni. Per la prima volta centinaia di delegate e delegati hanno partecipato ad una riflessione collettiva sui temi politico-organizzativi.

Ovviamente non tutte le Conferenze territoriali sono state all’altezza della sfida. In alcuni casi abbiamo assistito ad una “gestione burocratica e distaccata” delle stesse, facendo perdere a queste strutture un momento collettivo di riflessione sulla nostra identità .

Sarà nostro compito recuperare queste strutture alla passione e all’azione collettiva. Non ci possiamo permettere che ci siano ambiti della nostra regione che si auto-isolino o che ritengano di mettere gli interessi di chi dirige la FLAI al di sopra degli interessi delle lavoratrici, dei lavoratori e della stessa organizzazione.

Il rilancio dei territori (indipendentemente dal loro livello istituzionale) passa da una rinnovata consapevolezza dei gruppi dirigenti di essere al servizio di una causa, di essere espressione di una politica decisa democraticamente nelle sedi congressuali.

Per questi motivi la FLAI siciliana ha iniziato da qualche anno una riflessione su come riposizionarci nel territorio e nelle aziende.

Territorio e aziende sono le facce della stessa identità politico-organizzativa che ci devono vedere presenti con rinvigorito entusiasmo e con una determinazione capace di dare a questa categoria un’identità politica, sindacale e sociale.

L’ordine del giorno approvato dal nostro Comitato Direttivo del 22 gennaio 2008, ricorda che già nel novembre del 2005 abbiamo individuato in una adeguata ed innovativa presenza territoriale la svolta per adattare le politiche  e l’organizzazione agli obiettivi che ci siamo dati nell’ultimo congresso di categoria.

In particolare l‘ordine del giorno individua la necessità di promuovere:

       a) una maggiore e più qualificata presenza aziendale;

b)     un rafforzamento della presenza della Flai nei comuni dove più consistente è la presenza della categoria;

c)      l’insediamento nei distretti produttivi agro-alimentari-ambientali attraverso anche la eventuale realizzazione di strutture sindacali interprovinciali.”

Del resto dopo il già ricordato direttivo regionale del novembre 2005, che ha visto la partecipazione delle compagne e dei compagni delle leghe e delle aziende più importanti della nostra regione, la segreteria regionale ha proposto alle strutture confederali e di categoria nazionale, regionale e territoriale la realizzazione di un progetto biennale d’insediamento sindacale nel DISTRETTO SINDACALE  PACHINO-ISPICA, ricadente tra le province di Ragusa e Siracusa.

Il progetto è alla base di una proposta di aggiornata presenza della FLAI siciliana in luoghi strategici per la categoria e parte dalla considerazione che bisogna superare le limitazioni imposte alla nostra azione dall’assetto istituzionale e dalle rigidità delle competenze burocratiche.

Questi luoghi della produzione, degli interessi e dell’identità agro-alimentare-ambientale si caratterizzano per la produzione di materie prime e per la loro manipolazione finalizzata ai mercati nazionali e/o europei, per la presenza di aziende medio - grandi, per una sinergica valorizzazione del territorio, della sua storia, della sua ricchezza. Certificazione del prodotto e rivalutazione dell’ambiente sono un comune determinatore.

Infatti, nella nostra regione, le lavoratrici e i lavoratori sono presenti in bacini produttivi ben definiti e non sempre la FLAI ha un’adeguata politica e un’azione sindacale conseguente.

Un dato innovativo del Distretto Pachino-Ispica è dato dalla presenza di due compagni che svolgono il loro lavoro politico-sindacale nel territorio e nelle aziende.

Oltre a questo distretto sindacale, in Sicilia si possono individuare, ad esempio, i distretti dell’ortofrutta Niscemi-Gela-Acate-Vittoria, quello  tra i parchi ricadenti tra Messina, Catania ed Enna, quello dell’uva da tavola di Canicattì e di Mazzarone, quello del vigneto tra Agrigento, Palermo e Trapani, quello del florovivaismo messinese, trapanese e catanese, quello dell’arancia rossa di Catania, Enna, Siracusa, e quelli produttivi-ambientali delle Madonie e dell’Etna.

Il 70/80% della categoria della Sicilia lavora in questi luoghi e la FLAI non è adeguatamente presente né nei singoli comuni né nelle aziende. Ovviamente ci sono le dovute eccezioni

Dobbiamo migliorare sia la nostra presenza territoriale mettendo in rete le nostri sedi, sia la nostra presenza aziendale attraverso la costruzioni dei delegati aziendali e la costituzione di coordinamenti di filiera interaziendali.

Su questi contenuti abbiamo svolto le Conferenze d’organizzazione territoriali ritenendo positivo, in generale, il dibattito sviluppatosi. La segreteria regionale proporrà alla commissione politica un ordine del giorno che vincoli tutti noi ad assumere al prossimo direttivo regionale le decisioni di merito indispensabili e coerenti.

In questo modo facciamo “vivere” questa Conferenza d’Organizzazione. L’assunzione da parte nostra di decisioni che servono a sbloccare una situazione stagnante dà alla CGIL regionale e alla FLAI nazionale un importante contributo di rinnovamento.

Ovviamente non si tratta solo di esercitarsi in azioni di ginnastica organizzativa. Ciò ha un valore se le politiche e le azioni espresse al Teatro Politeama saranno portate avanti da tutti noi, specialmente su tre questioni:

a)     Incrementi salariali;

b)     Rinnovo dei contratti provinciali dei lavoratori agricoli e del contratto regionale dei forestali;

c)      legalità previdenziale ed efficienza dell’Inps nella gestione dell’area agricola.

Su queste tre questioni la FLAI siciliana si deve ulteriormente impegnare sia attraverso una forte mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori a tutti i livelli, sia attraverso la consapevolezza di questo gruppo dirigente che deve coinvolgere maggiormente le lavoratrici e i lavoratori.

Compagne e compagni,

nel triennio 2005, 2006 e 2007  gli iscritti sono stati rispettivamente 56.298, 56.824 e 56.127. Essi sono, in modo particolare, concentrati nel settore agricolo mentre rimangono sotto i 3 mila gli iscritti del settore industria.

Un elemento importante da rilevare è che nel 2007 sette territori su dieci hanno raggiunto risultati positivi mentre in due territori i motivi del calo sono bel individuati.

La nostra presenza aziendale è in costante incremento. Al 31 dicembre 2007 siamo presenti in 122 aziende, rispettivamente 76 nel settore agricolo e 46 in quello industriale.

Nell’industria alimentare il settore delle bevande è quello più significativo, seguito dal lattiero-caseario e dai prodotti del forno; mentre in agricoltura siamo prevalentemente presenti nei magazzini ortofrutticoli (solo in alcune province), nel vitivinicolo, nella forestale e nei consorzi di bonifica.

Proprio per le potenzialità esistenti gli obiettivi di re-insediamento territoriale e aziendale di cui ho parlato diventano di vitale importanza per la nostra organizzazione.

Dal punto di vista finanziario i bilanci comparati delle undici strutture regionali attestano le nostre entrate su circa 3,3 milioni di euro con entrate derivanti per il 60% dalle trattenute concernenti la ds/agr e per il 40% le deleghe aziendali.

Siamo presenti, inoltre, in circa 250 comuni della nostra regione con una capillarità che ci fa essere il primo punto di riferimento democratico dei circa 200.000 lavoratori del comparto.

Sempre di più diventiamo un sindacato multietnico e multilingue e penso che dobbiamo aprire di più le nostre strutture a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori, indipendentemente dalla loro provenienza, dalla loro religione, dai loro usi e costumi.

I lavoratori non italiani chiedono di avere maggiori spazi all’interno della FLAI e per noi diventa indispensabile avere anche nei gruppi dirigenti cittadini e lavoratori non italiani.

Un grazie alla presenza del compagno Marco Gentile, Coordinatore della Fondazione Metes, che farà un intervento tra breve. La Flai siciliana, assieme alla Fondazione, dal 2004 ad oggi ha formato circa 300 compagne e compagni e nei prossimi anni ci impegniamo a fare una attività formativa sempre più puntuale e qualificata.

Compagne e compagni, stiamo svolgendo questa Conferenza in un momento particolare per l’Italia e per la Sicilia.

La prossima competizione elettorale deve vedere il mondo del lavoro e la nostra categoria impegnati perché si affermi un governo della nazione e della regione caratterizzato dall’affermazione dei principi contenuti nella Carta costituzionale.

Tra questi principi voglio ricordare quelli sul diritto al lavoro, sulla tutela della salute, sui salari, sulla libertà di associazione, sulla democrazia sindacale, sulla laicità dello Stato, sulla pace, sul pagamento delle tasse.

Avere come riferimento la Carta Costituzionale vuol dire auspicare un governo nazionale e regionale non d’impronta berlusconiana o di centro-destra o di cuffariana memoria.

Questo carica il centro-sinistra di una maggiore responsabilità. Al mondo del lavoro dipendente devono essere riconosciuti “dignità e valore” all’interno delle politiche sociali e di sviluppo.

Più volte abbiamo detto che in Italia non possono esistere milioni e milioni di cittadini fantasmi, che non hanno diritti, che sono solamente destinatari di caritatevoli attenzioni. E, tra essi, i lavoratori agricoli, i braccianti, chiedono con forza di essere considerati tra i soggetti sociali che contribuiscono alla ricchezza della nazione e della regione.

La centralità del lavoro dipendente va affermata attraverso il rafforzamento della contrattazione nazionale che tuteli i salari e la produttività generale, senza che essi vengano confusi con gli incrementi derivanti dall’inflazione e dall’aumento del costo della vita.

La diversità del centro-sinistra dal centro-destra passa dal rilancio convinto e sostanziale della contrattazione sindacale e sociale, dal comune obiettivo di riprogettare il paese, dalla centralità del lavoro e del produrre.

Affermare in Sicilia questi contenuti vuol dire ricominciare a svolgere un ruolo sindacale che negli ultimi trenta’anni si è appannato.

Il sindacato confederale e di categoria troppe volte ha assegnato alle istituzioni, ai politici e ai burocrati responsabilità e compiti che vanno al di là delle regole della contrattazione sociale e sindacale.

Si sono ristretti gli spazi della democrazia sindacale a favore di una non meglio identificata presenza dell’intervento finanziario pubblico che ha portato allo snaturamento dello stesso ruolo del sindacato.

Rilanciare il sindacalismo confederale e la contrattazione sindacale nei confronti del padronato pubblico e privato è la scommessa che la CGIL siciliana deve compiere per dare un contributo sostanziale alla ri-democratizzazione della nostra regione.

Dalle prossime settimane ognuno di noi sarà chiamato a realizzare quanto sarà deciso in queste Conferenze e le scelte che faremo, anche livello nazionale, ci consegneranno una CGIL e una FLAI diversa.

Spetta a tutti noi far sì che il mondo del lavoro esca dalle difficoltà in cui si trova e contribuisca, come ha già fatto in altri momenti delicati della nazione, a valorizzare la parte sana e produttiva del paese.

Le lavoratrici, i lavoratori, la CGIL e la FLAI sono in grado di poter fare ciò, e ricordando una battuta del compagno Epifani, “compagni, torniamo a sporcarci le mani nei luoghi di lavoro e superiamo, come sindacato, le nostre pigrizie”.