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Attivo provinciale dei lavoratori forestale

13 marzo 2006 villa Di Pasquale

Ragusa

 

RELAZIONE

 

Il 30 novembre 2005 presso l’Assessorato Regionale Agricoltura e Foreste, le OO.SS. di FLAI-FAI-UILA ed il Governo della Regione hanno sottoscritto un accordo sindacale, con l’intendimento di rilanciare e riordinare il sistema agro-forestale-ambientale in Sicilia, partendo dalla modifica della legge16/96 attualmente in vigore.

 

Si è arrivati a questa unità di intenti, partendo dalla nostra piattaforma elaborata ed approvata il 18/12/2002 con il consenso dei lavoratori forestali di tutta la Sicilia. Voglio ricordare che a sostegno della nostra piattaforma abbiamo dovuto proclamare diverse iniziative di lotta della categoria per ottenere incontri e per avere un tavolo tecnico di confronto.

 

I ritardi ci hanno portato a decidere lo sciopero regionale del 4 maggio 2005, dove è stata manifestata con forza la rabbia della categoria.

Tutti ci ricordiamo la grande partecipazione e poi la trattativa nella sede della Presidenza della Regione dove non sono mancati momenti di tensione.

 

Solo dopo questa data e con la deliberazione del giorno successivo la Giunta Regionale di Governo ha convenuto con l’Assessore Regionale per l’Agricoltura di avviare la trattativa con le OO.SS. al fine di definire un apposito disegno di riforma del settore forestale.

 

Tra i punti qualificanti della trattativa e dell’accordo sottoscritto voglio ricordare alcuni elementi importanti per il settore, considerato che il nostro principio è stato sempre quello di non chiedere assistenzialismo, ma un “Sistema“ agro-forestale-ambientale produttivo.

 

Tra i punti qualificanti è giusto richiamare:

 

1.    L’adeguamento alle normative ed agli indirizzi comunitari in materia di conservazione della biodiversità, della tutela del suolo e dell’ambiente tenendo conto degli impegni internazionali sulla riduzione delle emissioni gassose nell’atmosfera (protocollo di Kyoto), sulla prevenzione e lotta ai processi di desertificazione, sulla tutela dei territori montani, dei bacini idrografici e delle aree protette.

Tutto ciò darebbe l’opportunità di utilizzare tutte le risorse finanziarie derivanti dalle normative nazionali e comunitarie, funzionali al nostro obbiettivo;

 

2.    Il coordinamento di tutti i soggetti che a vario titolo operano nel settore e la razionalizzazione delle risorse che attualmente vengono impiegate attraverso la stipula di appositi accordi di programma;

 

3.    La conferma dei “distretti forestali” quali unità operative decentrate per la gestione del territorio e delle risorse economiche ed umane;

 

 

4.    L’adeguamento delle risorse umane alle dipendenze dell’Amministrazione forestale attraverso l’istituzione di un “elenco speciale” ad esaurimento e di un organico aziendale proporzionato qualitativamente e quantitativamente agli obbiettivi ed alle finalità dei precedenti punti;

 

5.    L’incremento della superficie boschiva nel prossimo quinquennio per una percentuale almeno del 30% di quella attuale.

 

 

 

Certamente la parte più importante del confronto è stata la discussione sui meccanismi da adottare per ottenere una graduale stabilizzazione della forza lavoro. In particolare s’è definito quello che già conosciamo e che abbiamo discusso nelle assemblee con tutti i lavoratori e cioè l’incremento, a livello regionale, a 3820 unità, entro il 2008, dell’organico dei lavoratori (impiegati ed operai) a tempo indeterminato con l’assorbimento di tutti i lavoratori attualmente a 151 gg.

 

Nel contempo, dovrà essere incrementato a 12.720 unità, sempre entro il 2008, l’organico dei lavoratori a tempo determinato con garanzie minime di 151 gg. lavorativi ai fini previdenziali, con l’assorbimento di tutti i lavoratori attualmente di 101 gg.

 

Mentre  i lavoratori che sono stati occupati dall’Amministrazione Forestale in turni di 51 gg, dovranno effettuare da subito, dal 2006 cioè, turni di 78 gg lavorativi ai fini previdenziali e fruiranno del turn-over direttamente nel contingente a 151 gg.

 

A tal proposito si è stilata un’apposita tabella attuativa, che prevede la definizione degli organici con una gradualità, così articolata:

il 50% nel 2006, il 30% nel 2007 e il 20% nel 2008.

La tabella prevede, inoltre, la quantificazione analitica delle risorse finanziarie necessarie per il triennio, che sono di 74 milioni di euro per il 2006, di 27 milioni di euro per il 2007 e di 18 milioni di euro per il 2008, per un totale a regime di 119 milioni di euro.

 

L’accordo, così come definito, è stato articolato in un disegno di legge già approvato dalla Giunta di Governo ma è rimasto successivamente bloccato per mancanza di copertura finanziaria.

 

Il 14 febbraio 2006 alcuni parlamentari dei Democratici di Sinistra hanno presentato all’Assemblea Regionale Siciliana il disegno di legge n° 1114 che sostanzialmente ripropone gli stessi principi già definiti nell’accordo con le OO.SS.

In questo contesto la vertenza dei lavoratori forestali è emblematica e non può essere strumentalizzata da nessun parlamentare per due ordini di motivi:

 

1.    Perché i lavoratori forestali hanno affidato la difesa dei loro diritti, non alle raccomandazioni clientelari ma a FLAI-FAI-UILA che hanno dato vita alla concertazione con il Governo della Regione ;

 

2.    Perché è necessario rilanciare un settore il cui sviluppo è legato non solo alla difesa del territorio e dell’ambiente ma anche alla partecipazione della Sicilia all’attuazione dell’accordo di Kyoto e quindi perché è necessario dare un sostanziale contributo al risanamento ambientale.

 

Oggi in questa sala, come in tutte le assemblee che stiamo tenendo in tutta la Sicilia, possiamo affermare senza ombra di dubbio che la firma apposta sull’accordo è stata praticamente elusa e disattesa dal Governo della Regione Siciliana.

 

 Non è possibile che in Sicilia possano ancora governare maggioranze che presentano un disegno di legge, condiviso da tutti gli schieramenti politici e sindacali, senza indicare la fonte del finanziamento e quindi la copertura finanziaria.

 

Questo Governo sta mettendo in difficoltà non solo l’Assemblea Regionale Siciliana ma i lavoratori forestali, considerato che ci sono in atto diverse spinte di precari e di impegni di finanziamenti elettoralistici.

 

Siamo di fronte ad una azione cinica della politica a cui le OO.SS. ed i lavoratori devono rispondere, ancora una volta, con uno sciopero della categoria.

 

Siamo nella fase finale della peggiore legislatura regionale, il Governo Cuffaro e la sua maggioranza stanno cercando di tappare i buchi di una legislatura di sprechi e di promesse fino ad ora non mantenute.

 

Ricorderete tutti, come ricordano bene i lavoratori che hanno partecipato alle iniziative, gli impegni che sono stati dichiarati dall’Assessore per l’Agricoltura nelle assemblee politiche che ha tenuto in diversi Comuni della Provincia dove si impegnava a stabilizzare i lavoratori senza che avesse a monte alcuna copertura finanziaria.

 

Sono stato sempre convinto  che le bugie hanno le gambe corte.

A tal proposito ho apprezzato molto quello che Savino Pezzotta, segretario della CISL, intervenendo al congresso nazionale della CGIL, ha affermato che le bugie si raccontano alle persone che non si rispettano.

 

Ragionando siamo certi, considerando che il nostro accordo è condiviso, che ci sono ancora i tempi tecnici, prima di arrivare alla chiusura dei lavori dell’ARS di approvare le nostre legittime richieste.

 

Certamente le motivazioni dello sciopero, proclamato dalle segreterie regionali della categoria, sono diverse perché oltre alla legge di riordino  si rivendica l’applicazione integrale del CCNL recepito in Sicilia in ritardo ed ancora non applicato.

Voglio ricordare, a tal proposito,  che si sta discutendo a livello nazionale del rinnovo del contratto ed in Sicilia non si sta applicando quello già scaduto.

Oggi i lavoratori forestali siciliani sono sottopagati rispetto a tutti i  lavoratori delle altre Regioni d'Italia.

 

Si continuano a perdere diritti sia di ordine economico che previdenziale.

Perciò è necessario rivendicare l’apertura delle trattative per il rinnovo del contratto integrativo regionale di lavoro, perché è  urgente correggere alcune parti normative ed economiche che penalizzano i lavoratori.

Per fare qualche esempio: il recupero delle giornate perse per malattia e per infortunio; il recupero del tasso di inflazione.

 

Le motivazioni di questo sciopero generale che vedrà una manifestazione a Palermo il 15 marzo 2006 devono essere sostenute da tutta la categoria, dalle Amministrazioni e dalle forze politiche che condividono queste legittime rivendicazioni.

 

 Dobbiamo essere convinti che le legittime e democratiche lotte dei lavoratori possono determinare il raggiungimento degli obbiettivi. Dobbiamo essere contrari a tutte le forme di azioni qualunquistiche.

Consegnare i certificati elettorali e non andare a votare è sbagliato.  I programmi e le scelte politiche si determinano con il consenso elettorale.

 

 Voglio richiamare la vostra attenzione su una vertenza condotta, in questi giorni, dai braccianti agricoli, contro le scelte del Governo Nazionale di applicare il massimale sul sistema di calcolo della disoccupazione agricola ridimensionando nei fatti la prestazione.

 

 Ebbene, dopo diverse mobilitazioni dei lavoratori, siamo riusciti ad ottenere la cancellazione del comma 147 della finanziaria del 2005 che ne prevedeva il taglio. Questo è l’esempio che la lotta paga, e paga quando i lavoratori sono uniti. A sostegno di questo principio diamo un segnale di grande mobilitazione, il 15 marzo a Palermo a sostegno di un nostro legittimo diritto.

 

Ragusa 13/03/2006

                            Il Segretario Generale FLAI CGIL

                                          Giuseppe Giavatto