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FAI-CISL
FLAI-CGIL
UILA-UIL
piattaforma
del comparto
agro-alimentare-ambientale
della sicilia
PER lo
sciopero generale
Il
profilo di un nuovo sviluppo dell’agroalimentare siciliano è rappresentato
dalla capacità di accettare e vincere la sfida lanciata dalla nuova frontiera
della qualità, sicurezza
alimentare, della conquista dei mercati europei ed extra comunitari, dalla
capacità di produrre rispettando l’ambiente .
Si tratta di cogliere tutte le
potenzialità esistenti in questo importante comparto produttivo mettendo a
punto una strategia che si ponga l’obiettivo di creare occupazione, di
tutelare l’ambiente, difendere gli interessi dei consumatori, innovare e
modernizzare le imprese del settore, rompere le logiche assistenziali che
ispirano le strategie delle organizzazioni datoriali, incrementare la base
produttiva e la produzione lorda vendibile.
Il
sistema agroalimentare italiano è potenzialmente il più importante sistema
agroalimentare di qualità del
mondo, infatti nessun paese può vantare, come l’Italia, una tale varietà di
gamma e di calendari nelle produzioni agricole e una tale ricchezza di
produzioni tipiche e di alta qualità.
In questo panorama, forse non tutti
sanno, che l’agricoltura siciliana è al secondo posto per valore aggiunto ai
prezzi di base dopo la Lombardia, con circa 5600 miliardi, mentre l’industria
alimentare siciliana per produzione, commercializzazione e trasformazione è al
sesto posto.
Questo scarto la dice lunga su
quanto ci sia ancora da fare per una vera politica di filiera che renda
competitivo l’intero settore agroalimentare siciliano.
Le aziende agricole sono 38.000 e occupano circa 160.000
addetti di cui solo 2000 sono operai a tempo indeterminato.
Le aziende alimentari sono 2.400 e danno lavoro a 16.000
addetti. Ci sono poi 4600 pescherecci dove lavorano 14.000 addetti.
L’agroalimentare siciliano è la metafora
dello sviluppo siciliano dove convivono innovazione e arretratezza, produttività
e assistenzialismo, futuro e passato, lavoro tutelato e lavoro sommerso, punti
di eccellenza e precariato.
Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil con questo documento pongono con forza il
tema della difesa e della valorizzazione del lavoro dipendente nell’intera
filiera.
Con
il sostegno di Cgil-Cisl-Uil, le organizzazioni di categoria confederali, aprono
in Sicilia una vertenza per rivendicare
nei confronti del governo nazionale
Riforma degli
ammortizzatori sociali;
Piena
applicazione della L.N. 608/96
sulla previdenza e l’assistenza in
Aumento della
indennità di disoccupazione
agricola
ordinaria al 40% così
nei confronti dell’INPS nazionale e regionale
Rispetto della
legge 608/96
sulla compilazione degli Elenchi Annuali e
impegno
dell’INPS nella riscossione dei
contributi previdenziali;
tolleranza zero al lavoro nero, all’evasione contributiva e
contrattuale, ai falsi
Riorganizzazione
dell’INPS
per una più efficace ed efficiente attività
nei confronti delle organizzazioni degli agricoltori, degli industriali,
dei
commercianti e degli armatori
Verifica
dello stato di applicazione dei contratti
integrativi provinciali;
Verifica
dello stato di applicazione della normativa sui contratti
di riemersione e
Verifica
della applicazione della normativa
sulla sicurezza (626/94) dei
Politiche
di investimento e di riorganizzazione
nella commercializzazione e
Rilancio della zootecnia siciliana
puntando decisamente sulla sicurezza
Rinnovo del contratto integrativo regionale dei dipendenti dell’Associazione
regionale allevatori;
Ammodernamento
della flotta peschereccia
valorizzazione dei prodotti ittici
mediterranei.
Incremento
dell’acquacoltura e maricoltura.
Stipula
dei protocolli di legalità per
la gestione delle risorse pubbliche
nei confronti del governo regionale
Apertura
di un “tavolo verde” sulla
programmazione negoziata (Agenda 2000) e
Conseguente
superamento del Consiglio regionale agricoltura e istituzione della
Istituzione
dei distretti marini,
trasferimento della Direzione pesca
Istituzione
dell’Osservatorio sulla pesca nel
Mediterraneo per monitorare le
Apertura,
in tutti i territori dove sono stati sottoscritti patti
territoriali “verdi”, di
Monitorare
le infrastrutture necessarie al
servizio dell’agroalimentare
Realizzare
e/o completare le opere di difesa idraulica artificiale riconoscendo ai
Superare
il ritardo nel rilancio della politica consortile recependo e/o applicando
Riforma
dell’ESA per adeguarla alle
nuove esigenze dell’agricoltura e
dell’ambiente
Superare
l’approccio assistenziale con il quale viene affrontato il tema della
Attuazione
del piano agrumi approvato dal
CIPE sia da parte della regione che
Utilizzo
di tutti gli strumenti della programmazione
negoziata, degli OCM, dei
Una
piattaforma che richiede un patto tra tutti i lavoratori del comparto per riaffermare la
centralità del lavoro dipendente la sua funzione decisiva per lo sviluppo della
Sicilia, per il miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori, per
creare occupazione per i giovani.
Una
piattaforma, quindi, che vuole legare la tutela di diritti elementari dei
lavoratori alle dinamiche di sviluppo di un comparto che, pur tra contraddizioni
e ritardi, è uno dei settori produttivi più dinamico dell’isola.
Una
piattaforma che Fai-Cisl, Flai-Cgil e
Uila-Uil decidono di sostenere con la proclamazione dello
sciopero
generale
della
categoria per
venerdì
2 marzo
2001
con concentramento a PALERMO alle ore 9.00 a Piazza
Marina, corteo e comizio a Piazza Massimo
parleranno:
ARMANDO ZANOTTI, segretario generale della
FAI-CISL SICILIA
GAETANO PENSABENE segretario generale della
UILA-UIL SICILIA
ALDO AMORETTI, segretario generale della
CGIL SICILIA