home > attività sindacale > documenti

 

FAI-CISL             FLAI-CGIL                 UILA-UIL

piattaforma del comparto

agro-alimentare-ambientale della sicilia

PER lo sciopero generale DI VENERDI’ 2 MARZO 2001

   Il profilo di un nuovo sviluppo dell’agroalimentare siciliano è rappresentato dalla capacità di accettare e vincere la sfida lanciata dalla nuova frontiera della qualità,  sicurezza alimentare, della conquista dei mercati europei ed extra comunitari, dalla capacità di produrre rispettando l’ambiente .

   Si tratta di cogliere tutte le potenzialità esistenti in questo importante comparto produttivo mettendo a punto una strategia che si ponga l’obiettivo di creare occupazione, di tutelare l’ambiente, difendere gli interessi dei consumatori, innovare e modernizzare le imprese del settore, rompere le logiche assistenziali che ispirano le strategie delle organizzazioni datoriali, incrementare la base produttiva e la produzione lorda vendibile.

   Il sistema agroalimentare italiano è potenzialmente il più importante sistema agroalimentare di qualità  del mondo, infatti nessun paese può vantare, come l’Italia, una tale varietà di gamma e di calendari nelle produzioni agricole e una tale ricchezza di produzioni tipiche e di alta qualità.

   In questo panorama, forse non tutti sanno, che l’agricoltura siciliana è al secondo posto per valore aggiunto ai prezzi di base dopo la Lombardia, con circa 5600 miliardi, mentre l’industria alimentare siciliana per produzione, commercializzazione e trasformazione è al sesto posto.

   Questo scarto la dice lunga su quanto ci sia ancora da fare per una vera politica di filiera che renda competitivo l’intero settore agroalimentare siciliano.

   Le aziende agricole sono 38.000 e occupano circa 160.000 addetti di cui solo 2000 sono operai a tempo indeterminato.

   Le aziende alimentari sono 2.400 e danno lavoro a 16.000 addetti. Ci sono poi 4600 pescherecci dove lavorano 14.000 addetti.

   Lagroalimentare siciliano è la metafora dello sviluppo siciliano dove convivono innovazione e arretratezza, produttività e assistenzialismo, futuro e passato, lavoro tutelato e lavoro sommerso, punti di eccellenza e precariato.

   Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil con questo documento pongono con forza il tema della difesa e della valorizzazione del lavoro dipendente nell’intera filiera.

   Con il sostegno di Cgil-Cisl-Uil, le organizzazioni di categoria confederali, aprono in Sicilia una vertenza per rivendicare

nei confronti del governo nazionale

nei confronti dell’INPS nazionale e regionale

nei confronti delle organizzazioni degli agricoltori, degli industriali, dei commercianti e degli armatori

 

nei confronti del governo regionale

 Una piattaforma che richiede un patto tra tutti i lavoratori del comparto per riaffermare la centralità del lavoro dipendente la sua funzione decisiva per lo sviluppo della Sicilia, per il miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori, per creare occupazione per i giovani.

   Una piattaforma, quindi, che vuole legare la tutela di diritti elementari dei lavoratori alle dinamiche di sviluppo di un comparto che, pur tra contraddizioni e ritardi, è uno dei settori produttivi più dinamico dell’isola.  

Una piattaforma che Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil decidono di sostenere con la proclamazione dello

sciopero generale

della categoria per

venerdì 2 marzo 2001

con concentramento a PALERMO alle ore 9.00 a Piazza Marina, corteo e comizio a Piazza Massimo

parleranno:

ARMANDO ZANOTTI, segretario generale della FAI-CISL SICILIA

GAETANO PENSABENE segretario generale della UILA-UIL SICILIA

ALDO AMORETTI, segretario generale della CGIL SICILIA