Documento Parmalat approvato dalle strutture unitarie
Fai-Cisl,Flai-Cgil,Uila-Uil
Catania
26 gennaio 2004
Nella
Cosal (ex Ciappazzi) il crack interviene su una difficoltà aziendale
preesistente. Tuttavia, se Parmalat deciderà di non uscire dal settore delle
acque vi sono margini per il rilancio dell’azienda
di Terme Vigliatore.In ogni caso occorre decidere rapidamente e bene e va
rifiutata qualunque soluzione che preveda lo smantellamento della Cosal, tenendo
conto che in Sicilia esistono soltanto sei aziende che imbottigliano acque
minerali ,che il mercato meridionale ha una forte richiesta di acque, e dunque
c’è spazio perché questa azienda
continui ad avere un mercato.Bisogna dare certezze ai lavoratori Cosal
riprendendo rapidamente la produzione e attivando la cassa integrazione per i
tempi necessari alla ripresa e consentire così di gestire con maggiore serenità
gli sviluppi della situazione.
Il
sindacato rivendica decisioni conclusive circa il fatto che questa azienda,con
stabilimenti a Catania e Ragusa, resti nel gruppo Parmalat.
Bisognerà
avere un ruolo nei confronti del ministro Marzano con il quale il commissario
Bondi valuterà il piano industriale.
E’
soprattutto necessario che la Regione siciliana abbia un atteggiamento più
incisivo nei confronti del commissario Bondi, che non avendo potere esclusivo di
vita o di morte sulle aziende, deve tenere
conto delle implicazioni territoriali che i suoi atti comportano e al tempo
stesso delle grandi potenzialità che i vari territori offrono per un rilancio
di Parmalat.E’ questo il caso della Sicilia.
Questa può
essere l’occasione per invertire una tendenza e favorire una politica di
filiera agroalimentare che può contribuire veramente a cambiare il modello di
sviluppo siciliano.
Vogliamo
evitare che nella vicenda ci si muova con lo stesso approccio che si utilizza in
una qualunque crisi aziendale indotta da una congiuntura di mercato e nella
quale l’unica chance per tutti è quella degli ammortizzatori sociali.
Al
presidente Cuffaro, come contributo che i lavoratori siciliani vogliono dare
alla definizione del piano industriale , chiediamo di farsi carico di un analogo
tavolo di crisi e della convocazione , in qualunque parte d’Italia di un
incontro governo regionale -commissario Parmalat - sindacati per discutere del
ruolo che la Sicilia deve avere nelle strategie dell’azienda.
1.
di chiedere
un tavolo regionale di crisi con la alla presenza degli assessori interessati
(industria, agricoltura, lavoro)
2.
di incontrare i parlamentari
regionali e nazionali.
3.
di incontrare i Prefetti delle
province interessate al fine di sensibilizzare il Governo nazionale
4.
di intensificare le iniziative di
lotta
5.
di dare
diffusione a questo documento con apposite iniziative per sensibilizzare
l’opinione pubblica.
Catania 26 gennaio 2004