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CONFERENZA D’ORGANIZZAZIONE

DELLA FLAI-CGIL DELLA SICILIA

3-4 MARZO 2008

 

ORDINE DEL GIORNO

 

 

La Conferenza d’Organizzazione della FLAI siciliana, tenutasi a Catania il 3 e 4 marzo 2008, fa proprio il documento della CGIL Nazionale, la relazione di Salvatore Lo Balbo, Segretario Generale della FLAI regionale, l’intervento di Italo Tripi, Segretario Generale della CGIL regionale, il contributo di Marco Gentile per la Fondazione Metes e le conclusioni di Franco Chiriaco, Segretario Generale della FLAI Nazionale.

 

La Conferenza d’Organizzazione esprime la soddisfazione di tutti i partecipanti per l’importante manifestazione indetta e tenutasi il 15 febbraio u.s. al Politeama di Palermo, alla presenza del compagno Guglielmo Epifani, Segretario Generale della CGIL.

 

Questa manifestazione ci consegna una categoria che con chiarezza ha espresso la volontà di essere un soggetto capace di esprimere un protagonismo economico, sociale e politico in grado di valorizzare il lavoro dipendente del comparto Agro-Alimentare-Ambientale.

 

Per questi motivi la Conferenza d’Organizzazione dà mandato al Comitato Direttivo della Flai siciliana ad assumere tutte le iniziative politiche utili per dare seguito ai contenuti della manifestazione del 15 febbraio 2008 e alla Segreteria Regionale a promuovere, elaborare e individuare proposte al fine di denunciare le anacronistiche e bestiali condizioni di lavoro e di sfruttamento, nonché di promuovere tra le lavoratrici e i lavoratori azioni sindacali di sensibilizzazione e di partecipazione per affermare la legalità, la dignità, diritti e salari più alti, politiche di accoglienza per i lavoratori immigrati.

 

La Conferenza d’Organizzazione ritiene particolarmente delicata la situazione politica nazionale e regionale.

 

La fase elettorale che stiamo attraversando ci mette nella situazione di doverci impegnare perché in Italia e in Sicilia ci siano governi capaci di valorizzare le ragioni del lavoro dipendente all’interno di una economia in grado di produrre ricchezza e competere nel mercato globale.

           

La Conferenza d’Organizzazione ritiene che la FLAI debba impegnarsi affinché in Italia si riaffermino idee e principi di laicità, di efficienza della P.A., di legalità, servizi sociali efficienti ed efficaci capaci di coniugare solidarietà e sviluppo, produzione e redistribuzione della ricchezza. Inoltre, in Sicilia, diventa più forte la necessità di espellere dalla nostra Regione il clientelismo dilagante e di affermare una “normalità” che ci ponga almeno ad un livello di civiltà rientrante in una media nazionale.

           

La Conferenza d’Organizzazione della FLAI siciliana, respinge gli attacchi che i lavoratori stanno subendo sia sul fronte contrattuale sia sul fronte previdenziale.

       

In particolare, ancora una volta, i padroni e le loro organizzazioni mettono in discussione il contratto nazionale e la contrattazione decentrata; infatti rimangono nella nostra regione troppo ampie le aree di evasione e di elusione contrattuale e le difficoltà che si registrano nella contrattazione aziendale e territoriale dimostrano, ulteriormente, che i padroni fanno la scelta di “affamare“ le lavoratrici e i lavoratori.

           

Quasi tutti i lavoratori si trovano al di sotto della soglia di povertà e la non valorizzazione salariale della professionalità mortifica le intelligenze e i percorsi formativi spontanei presenti nella categoria.

 

            In Sicilia i salari medi si assestano tra i 40 e i 50 euro giornalieri (l’orario non è ben definito) oppure tra i 4 o 5 euro all’ora; mentre per i lavoratori immigrati i salari, se così si possono chiamare, variano dai 20 ai 30 euro al giorno (dall’alba al tramonto). Per questi motivi la Conferenza d’Organizzazione ritiene che il Comitato Direttivo della FLAI debba assumere la decisione di procedere alla mobilitazione della categoria.

           

Sul fronte previdenziale registriamo, purtroppo, un incremento del lavoro nero e dell’area d’illegalità del lavoro e nel lavoro e alla inesistente volontà, da parte dello Stato e della Regione, di volere contrastare il lavoro nero nel settore agricolo. Ciò diventa ancora più drammatica alla luce dei risultati positivi ottenuti dal Governo Prodi in diversi settori dell’economia e nel contrasto della stessa criminalità.

           

In particolare, riconfermiamo il giudizio negativo, già espresso per ultimo nella manifestazione del 15 febbraio 2008, sulle azioni che la tecnostruttura dell’INPS nazionale ha prodotto negli ultimi anni. E’ dagli elenchi anagrafici degli anni 2005 e 2006 che la tecnostruttura dell’INPS si è posta l’obiettivo di ridurre le uscite previdenziali e gli ammortizzatori sociali del settore agricolo, adottando provvedimenti che “appigliandosi” in ritardo a commi e/o articoli di legge tendono a non pagare la disoccupazione agricola e/o a cancellare dagli elenchi anagrafici le lavoratrici e i lavoratori.

           

Inoltre, è già iniziata un’ulteriore fase di attacco ai diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, proponendo la cancellazione dagli elenchi anagrafici 2007, di almeno 50.000 braccianti perché dipendenti da aziende singole e associate, regolarmente autorizzate dall’INPS ad esercitare l’attività di azienda agricola, mentre di fatto hanno legalizzato il caporalato.

           

E’ dal settembre 2005 che la FLAI regionale e nazionale denunciano questa situazione. Aver consentito da parte dell’Istituto il propagarsi di questa mala pianta non deve e non può significare non iscrivere i lavoratori negli elenchi anagrafici.

           

La gestione della previdenza e degli ammortizzatori agricoli non può essere affidata a “burocrati” che hanno avuto o si sono dati l’obiettivo di cancellare il lavoro legale esistente, costringendo alla illegalità centinaia di migliaia di lavoratrici e di lavoratori.

           

La FLAI regionale è cosciente della esistenza di cittadini che tentano di truffare l’Istituto e che nulla hanno a che fare con aziende e lavoratori che producono alimenti e ricchezza, per questo il contrasto a questo fenomeno và condotto nel pieno rispetto della legge e delle regole e l’INPS aumenta la sua autorevolezza e la sua efficacia se riesce a contrastare le truffe valorizzando i braccianti, riconoscendone i diritti acquisiti, il lavoro e le loro professionalità.

       

Sembra comunque del tutto sproporzionato questo intenso impegno contro i lavoratori, se paragonato a quello quasi inesistente nel riscuotere i contributi previdenziali, le trattenute previdenziali che le aziende operano ai lavoratori,  i risultati della lotta al lavoro nero, le fiscalizzazioni concesse, etc… .

           

La Conferenza d’Organizzazione, valuta positivamente il contributo  dell’ordine del giorno approvato dal Comitato Direttivo della FLAI siciliana del 22 gennaio 2008 e ritiene importante che le conferenze di organizzazione territoriali abbiano apprezzato positivamente le indicazioni presenti.

           

Pertanto, la Conferenza d’Organizzazione, alla luce del dibattito delle scelte assunte dagli organismi della FLAI regionale, invita il Comitato Direttivo regionale della Sicilia ad assumere formalmente la decisione di individuare, in concerto con i territori, e costituire i DISTRETTI SINDACALI, rappresentando essi strumenti utili per svolgere l’attività politico-sindacale in aree produttive ben definite che, superando le barriere e le rigidità geografiche e burocratiche, diano alle lavoratrici e ai lavoratori l’opportunità e il diritto di costruire un Sindacato in grado di organizzarli, difenderli e lottare per migliorarne le condizioni di vita e di lavoro.

           

I DISTRETTI SINDACALI dovranno essere, attraverso il coinvolgimento dei delegati e dei capi lega, legati al territorio, ai prodotti, all’ambiente, i luoghi dove si alimentano riflessioni, mobilitazione e attività vertenziali delle lavoratrici e dei lavoratori  attraverso una attività di aziendalizzazione che permetta alla FLAI di essere sia un Sindacato territoriale sia un Sindacato che opera dentro le aziende.

 

La Conferenza d’Organizzazione della FLAI siciliana invita il Comitato Direttivo e la segreteria regionale a non abbassare la guardia sulle indispensabili politiche agro-industriali. Infatti, non ci può essere valorizzazione delle nostre materie prime se l’apparato produttivo, i servizi alla produzione e alla logistica e le infrastrutture non sono in grado di dare un valore aggiunto. L’utilizzo in Sicilia della materie prime allo stato fresco e/o trasformato è l’obiettivo che dobbiamo continuare a perseguire per avere sviluppo e incremento della ricchezza.

           

La Conferenza d’Organizzazione della FLAI siciliana invita tutta l’organizzazione a dare corso alle indicazioni politico-organizzative presenti nel documento nazionale e, in maniera coerente, ad adottare tutte le decisioni formali utili a rilanciare il ruolo del Sindacato generale, confederale e contrattuale sia in categoria sia nel territorio e nel paese.

 

A tal fine, la FLAI ritiene fondamentale il ruolo e la funzione svolta dalle leghe comunali, strumento insostituibile per l’azione sindacale della nostra categoria; ne ribadisce l’importanza, ed in linea con il documento nazionale della CGIL, ritiene necessario riorganizzarle, rilanciarne e rafforzarne la presenza ed il ruolo confederale nel territorio, anche attraverso il concorso finanziario di altre categorie per il mantenimento delle stesse.

 

Catania, 4 marzo 2008

Approvato con una astensione.