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NO ALLA STRUMENTALIZZAZIONE E CRIMINALIZZAZIONE DEI LAVORATORI AGRICOLI

 

Le decisioni e i metodi adottati dai vertici  dell’Inps in merito alla erogazione della disoccupazione agricola non trovano d’accordo i lavoratori e i sindacati.

Diciamo NO

a decisioni che mirano a  bloccare e a ritardare indiscriminatamente l’erogazione della disoccupazione agricola;

 

a metodi che fanno “di tutta l’erba un fascio”, senza distinguere;

 

a conclusioni di approfondimenti aziendali condotte dall’Inps e da altri enti istituzionali che, chissà perché, arrivano, puntualmente, solo quando è il momento di pagare la ds agricola;

 

al tentativo, nemmeno tanto nascosto, di attaccare un’intera classe gli onesti lavoratori del settore criminalizzando l’istituto della disoccupazione;

 

al tentativo di scaricare sui BB.AA. la facilità con la quale chiunque può accedere alla Ds agricola soltanto perché riforme normative del mercato del lavoro e poi, negligenze, corruzioni e connivenze la rendono possibile;

 

al rifiuto di assunzioni di responsabilità da parte di dirigenti Inps locali e provinciali che attraverso la collaudata pratica dello “scarica barile” moltiplicano gli iter burocratici per i soli lavoratori con il chiaro intento di ostacolarne i diritti;    

 

alle decisioni che cambiano le regole del gioco prese mentre si gioca. Non ci sembrano leali, mettono a rischio il reddito dei lavoratori e la pace sociale.

 

all’incapacità del direttore provinciale di fare funzionare gli uffici Inps dell’area aziende le cui lacune (e ci permettiamo di sperare che siano solo lacune) ricadono sui diritti dei lavoratori mentre dovrebbero pesare sulle aziende inadempienti;

 

al conseguente tentativo di strumentalizzare i lavoratori e di fare leva su di essi per arrivare alle aziende;

 

Chi non ha accesso a un diritto venga immediatamente informato del perché, agli altri venga erogato ciò che loro spetta di norma.

 

Il lavoro nero è inoltre uno degli elementi che contribuisce a questa crisi di credibilità del mondo agricolo.  , soprattutto tra  lavoratori  extra-comunitari che alimentano un mercato dove non esistono assunzioni, contributi, diritti previdenziali e pensionistici, in una parola, regole.  

 

Ciò alimenta un forte squilibrio tra le stesse aziende e ne determina una concorrenza sleale poiché è evidente che è enorme la differenza di costi tra un azienda che assume e un’altra che no lo fa.

causando  anche una concorrenza vergognosa tra lavoratori locali e lavoratori extra-comunitari che vengono pagati meno della metà della paga contrattuale. Tale  condizioni di sfruttamento costringe i lavoratori extra-comunitari a condurre una misera vita di stenti e a sottostare a ricatti di ogni tipo.

 

Chiediamo:

- il rapido inserimento di tutti i lavoratori aventi diritto, negli Elenchi Anagrafici;

- l’immediato pagamento dell’indennità di disoccupazione maturata;

- l’inps,  controlli preventivamente l’operato delle aziende;

 

chiediamo, inoltre, a tutti gli organi e gli enti preposti

 

- il controllo capillare del territorio per combattere e contrastare il lavoro nero e lo sfruttamento dei lavoratori;

 

- a chi di competenza di adottare tutte le misure necessarie per regolarizzare i lavoratori extra-comunitari in quanto primo passo per combattere il lavoro nero.

 

Tutti i lavoratori agricoli sono invitati a partecipare all’assemblea intercomunale  che si terrà, alla presenza del segretario generale regionale della Flai-Cgil S. Lo Balbo e dei segretari prov.li di categoria

Venerdì 7 luglio alle ore 19.00 Scuola Media Statale “G.Verga” in via Roma 48, (Scuole di S. Lucia – portone grande nel cortile esterno della palestra) 

 

 

 

                                                                                                                               FLAI – FAI – UILA

CGIL – CISL - UIL