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 DOCUMENTO PRESENTATO ALLA CONFERENZA STAMPA

DEL 12 OTTOBRE 2004 SULLE TEMATICHE RELATIVE

ALLA FORMAZIONE DEI PREZZI DEI PRODOTTI AGRICOLI,

DAL PRODUTTORE AL CONSUMATORE

 


La formazione dei prezzi dei prodotti ortofrutticoli dovrebbe rispondere a logiche di mercato basate sulla legge della domanda e dell’offerta.

In Sicilia pare che quest’elementare regola non valga e a pagarne lo scotto sono i consumatori e i produttori agricoli, i primi che vedono crescere i prezzi al dettaglio, i secondi che non hanno una giusta remunerazione della propria fatica.

 Dentro queste dinamiche però ci sono anche quelli che ci guadagnano. La cosiddetta crisi del comparto ortofrutticolo non è uguale per tutti.

I soggetti che fanno parte della filiera sono:

                        I produttori singoli e associati

                        Le strutture di manipolazione dei prodotti,con ragione sociale singola o associata

                        I grossisti

                        I mercati generali

                        La grande distribuzione organizzata

                        I consumatori

 Inoltre, nel percorso dal produttore al consumatore, è presente la figura del “sensale” o intermediatore che opera con grande libertà di movimento e interviene in tutti quegli spazi dove è possibile compiere manovre speculative.

 Poiché si ha a che fare con prodotti alimentari allo stato fresco, deperibili e con tempi di produzione di 40 giorni o poco più, i vari soggetti della filiera se non hanno a disposizione strutture di “condizionamento delle temperature”, si trovano di fronte alla necessità di dover vendere il prodotto in tempi rapidi, pena la perdita della produzione.

L’arma del ricatto condiziona e determina i prezzi nei vari passaggi e, pertanto diventa più forte chi ha denaro,mezzo, spazi, organizzazione, ”capacità di persuasione”.

La Flai siciliana ha operato,attraverso le proprie strutture, una rilevazione dei prezzi nelle province di Catania, Ragusa, Siracusa, Caltanissetta. Da questa rilevazione viene fuori che, ad esempio, per il pomodoro rosso ciliegino l’andamento dei prezzi nei vari soggetti della filiera, nel corso del 2004, è mediamente il seguente:

  1. il grossista o il mercato pagano al produttore tra 0,20 euro e 0,80
  2. le strutture di manipolazione dei prodotti rivendono tra0,40 e 1,20
  3. i grossisti tra 0,40 e 1,00
  4. ai mercati generali tra 0,95 e 3,80
  5. la grande distribuzione tra 0,50 e 1,50
  6. i consumatori comprano tra 1,50 e 5,00.

 


       E’ ovvio che alla formazione dei prezzi contribuisce:

 Ma è del tutto evidente che non c’è alcuna relazione tra quanto ha ricavato il produttore e quanto ha speso il consumatore.

La stessa operazione può essere fatta per altri prodotti.

         Prodotto                   Prezzo pagato al produttore                      Prezzo pagato dal consumatore

        Arance                              0,18 euro                                                       1,40 euro

         Pere                                 0,22                                                               1,80

         Uva                                 0,40                                                               1,65

        Pesche                              0,20                                                               1,70

        Cipolle                             0,10                                                                1,20

        Fagiolini                           0,35                                                                2,10

        Lattuga                             0,16                                                                1,30

        Melanzana                       0,15                                                                1,10

         Patate                              0,12                                                                0,80

       Peperoni                            0,35                                                                1,60

       Zucchine                           0,20                                                                 1,35

 Curiosamente proprio i due titolari della domanda e dell’offerta (consumatore e produttore) non hanno un ruolo nella determinazione dei prezzi.

E’ del tutto evidente che la manovra speculativa è forte.

Un ruolo lo giocano grossisti, intermediari, commercianti, assenza di reali controlli.

 In un’alleanza tra produttori e consumatori bisogna pretendere che al consumo sia presente il prezzo all’origine accanto a quello al dettaglio,servirà a poco ma è uno strumento che offre un elemento di ragionamento al consumatore.

Bisogna rivisitare il rapporto tra il produttore e la rete distributiva incentivando un interesse e un coinvolgimento dei produttori nella rete distributiva.

Il tema della commercializzazione e della trasformazione devono entrare nell’agenda politica della regione siciliana cosi come in quella delle amministrazioni locali.

Bisogna trovare strumenti di sostegno al reddito dei produttori, le piattaforme territoriali sono ricche di proposte ampiamente condivisibili.

Un’attenzione particolare bisogna avere verso i redditi da lavoro dipendente che sono i grandi assenti nelle proposte che sono avanzate da più parti. Non bisogna dimenticare che in agricoltura si pratica ampiamente il lavoro nero e il sottosalario.

Ai consumatori devono essere date garanzie, a partire dal prezzo, sulla sicurezza alimentare, sulla provenienza, sulla tracciabilità, sulla rintracciabilità.

La campagna “show the country”è strettamente legata alla battaglia per tutelare consumatore, lavoratori, produttori.